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In Breve

| 17 settembre 2020, 11:00

CONGIUNTURA CONFCOMMERCIO: IL RIMBALZO DEL PIL NON SALVERÀ MOLTE IMPRESE DEL TERZIARIO DALLA CHIUSURA

Ad agosto consumi a -8,7%. Situazione drammatica per i servizi ricreativi (-61,6%), gli alberghi (-35%) e i pubblici esercizi (-26%)

CONGIUNTURA CONFCOMMERCIO: IL RIMBALZO DEL PIL NON SALVERÀ MOLTE IMPRESE DEL TERZIARIO DALLA CHIUSURA

Il terzo trimestre, caratterizzato da un progressivo, seppure complesso, ritorno alla normalità, si chiude con molte incognite. I miglioramenti produttivi ed i tentativi di recupero continuano ad essere disomogenei sia a livello settoriale, sia territoriale. Le famiglie continuano a mantenere atteggiamenti ambivalenti nei confronti del consumo, tra voglia di ritorno alla vita pre-pandemia e paura per il futuro (sanitario ed economico).

Nel confronto annuo l’ICC di agosto si conferma ancora in territorio negativo, seppure in miglioramento rispetto a luglio. Il ritorno, ad agosto, di alcune funzioni di consumo in territorio positivo non deve illudere sulla possibilità di un rapido ed integrale recupero dei volumi.

Particolarmente difficile resta la situazione per molti segmenti dei servizi. Il ritorno sui livelli precedenti la pandemia appare lontano, soprattutto per le funzioni legate al tempo libero, ai trasporti ed al turismo, per il quale un andamento meno disastroso ad agosto ha solo attenuato il calo pregresso.

Le prospettive a breve continuano ad essere molto incerte sia per i rischi di una recrudescenza della pandemia a livello mondiale, sia per gli effetti sul mondo delle imprese e del lavoro del prolungarsi dell’emergenza sanitaria. I modesti recuperi congiunturali rilevati a luglio sul versante dell’occupazione non possono far trascurare la progressiva riduzione di imprenditori nel settore dei servizi, sintomo della mancata riapertura di molte imprese, le cui conseguenze sul lavoro dipendente potrebbero diventare evidenti nei mesi autunnali. Anche questo fattore potrebbe attenuare il recupero della domanda interna. Inoltre, permane la questione della ridotta mobilità internazionale, elemento che induce a guardare con estrema prudenza alla possibilità di un completo recupero della filiera turistica, soprattutto per la componente extra-UE.

PIL MENSILE

A luglio la produzione industriale ha evidenziato una crescita congiunturale del 7,4%, al netto dei fattori stagionali, con una flessione del 7,6% su base annua. Gli occupati di luglio hanno andamenti congiunturali e tendenziali opposti, rispettivamente +0,4% rispetto al mese precedente e -2,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio è cresciuto nel mese di agosto di 8,4 punti percentuali rispetto al mese precedente, a fronte di una riduzione tendenziale del 14,2%.

Considerando il progressivo ritorno alla normalità delle attività economiche, si stima per il mese di settembre una crescita congiunturale del Pil, al netto dei fattori stagionali, del 2,6% dato che porterebbe ad una decrescita del 6,8% rispetto allo stesso mese del 2019 (tab. 1).

Dopo una riduzione del Pil nel secondo trimestre del 12,8% congiunturale (-17,7% il tendenziale), nel terzo trimestre il Pil è stimato in crescita del 10% rispetto all’ultimo quarto, con una riduzione del 9,5% nel confronto annuo.

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