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Le Messager Campagnard | 05 settembre 2020, 21:53

Cia 'E' emergenza fauna selvatica. Serve subito nuova legge'

Nel Dl Semplificazioni non ha trovato più spazio la proposta normativa di riforma

Gianni Champion, un agricoltore che in Consiglio Valle può portare i problemi veri degli agricoltori

Gianni Champion, un agricoltore che in Consiglio Valle può portare i problemi veri degli agricoltori

Non si placa l’emergenza fauna selvatica, acuita dai mesi di lockdown con lo stop alle attività di controllo e gestione soprattutto dei cinghiali, ec Valle deu lupi. La conseguenza è l’ulteriore crescita dei danni all’agricoltura e agli allevatori, con perdite ormai incalcolabili, ma anche l’aumento degli incidenti stradali e dei rischi sulla sicurezza pubblica, nelle aree rurali e in città, come raccontano i fatti di cronaca.

Pecore e capre sbranate dai lupi in Valle

Per questo Cia-Agricoltori Italiani torna a chiedere al Governo interventi sulla questione, evidenziando l’assenza nel Dl Semplificazioni, ora in approvazione al Senato, della proposta normativa in materia annunciata a fine luglio.

Si tratta di un’occasione mancata -spiega Cia- per riformare una legislazione ormai obsoleta e totalmente carente sia sul piano economico sia su quello ambientale, che non tutela più gli agricoltori e i cittadini che subiscono attacchi sempre più frequenti. E' necessario che anche in Valle si intervenga per limitare i danni che i lupi o simili causano ai nostri allevatori.

"Cia - spiega Gianni Champion, presidente della società AgriAlpi Service Srl, il braccio operativo di  Cia Agricoltori italiani delle Alpi per la gestione dei  servizi tributari, fiscali, buste paga, sicurezza sul lavoro, nonché vice presidente di Cia Agricoltori italiani delle Alpi, candidato alle REgionali nella lista n.2 -  già da tempo, attraverso il progetto 'Il Paese che Vogliamo', ha lanciato la sua proposta di modifica alla legge 157/92 sulla fauna selvatica, costruita dopo il sostanziale flop delle misure tampone adottate negli ultimi anni con il proliferare dei cinghiali, passati da una popolazione di 900 mila capi in Italia nel 2010 ai quasi 2 milioni di oggi (+111%)".

Per invertire la rotta e fronteggiare seriamente il problema, la riforma lanciata da Cia conta alcuni punti chiave: sostituire il concetto di “protezione” con quello di “corretta gestione”, parlando finalmente di “carichi sostenibili” di specie animali nei diversi territori; non delegare all’attività venatoria le azioni di controllo della fauna selvatica, ma prevedere la possibilità di istituire personale ausiliario; rafforzare l’autotutela degli agricoltori e garantire il risarcimento integrale dei danni subiti.

red. pi.

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