- 02 settembre 2020, 14:36

ELEZIONI: Jovençan; Vally Lucianaz presenta il suo programma

COMUNICAZIONE POLITICA AUTOGESTITA -

A sinistra in primo piano Vally Lucianaz, sindaco uscente; al suo fianco il candidato vice sindaco Henri Quendoz

A sinistra in primo piano Vally Lucianaz, sindaco uscente; al suo fianco il candidato vice sindaco Henri Quendoz

Abbiamo amministrato Jovençan durante questi ultimi cinque anni. Non è stata una passeggiata, ma siamo fieri del lavoro fatto, degli impegni mantenuti e dei risultati ottenuti.

Nei primi anni, quasi totalmente digiuni di amministrazione pubblica, abbiamo dovuto affrontare molte difficoltà: di tipo economico, per la quasi totale assenza di risorse a disposizione, e di tipo organizzativo, sia all’interno del Comune, dove abbiamo trovato questioni in sospeso da anni o dimenticate da sempre, sia all’esterno, con i nuovi obblighi imposti dalla legge in materia di associazioni tra Comuni e di collaborazione con l’Unité di riferimento. Poi, pian pianino, siamo riusciti a mettere mano ai nostri progetti e a realizzare la maggior parte di quanto promesso in campagna elettorale e previsto nel programma.

Convinti che la salute e la qualità della vita delle persone sono beni primari da salvaguardare e che l’ambiente, il territorio, l’agricoltura e il turismo rappresentano il passato, il presente e il futuro del nostro paese, abbiamo cominciato con l’approvazione del Piano regolatore generale del Comune, senza aumentare le zone edificabili e industriali, ma incentivando il recupero dell’esistente e prevedendo la realizzazione di un nuovo pozzo, capace di garantire una migliore qualità dell’acqua potabile, e dei parcheggi ancora necessari per rispondere alle richieste degli abitanti, in particolare a Rotin, Chandiou, Turille e Pessolin.

Abbiamo poi scelto di ristrutturare la vecchia latteria di fronte al municipio, destinata ad accogliere una piccola struttura museale dedicata alla lavorazione del latte nonché uno spazio per l’esposizione e la vendita dei prodotti delle aziende agricole e artigianali di Jovençan. Abbiamo anche sistemato alcune strade comunali, regolamentato l’accesso ai garage comunali, mantenuto nel tempo gli incontri frazionali con la popolazione, organizzato la scuola polmone e dato il via ai lavori di costruzione del nuovo edificio scolastico, seguito con attenzione i lavori di ammodernamento della strada regionale e posizionato dei prevelox per rallentare la velocità spesso eccessiva delle vetture di passaggio, lottato contro la maleducazione e l’inciviltà di quelle persone per le quali la raccolta differenziata dei rifiuti non è ancora diventata una priorità quotidiana nonché dei proprietari di cani che passeggiano sul nostro territorio senza curarsi di portare a casa le deiezioni dei loro compagni d’avventura, completato e reso più efficiente il sistema di illuminazione pubblica sostituendo le lampade tradizionali con lampade a basso consumo, approvato un progetto di riqualificazione dell’area che circonda la casa dell’acqua e la Croix de Mission, con la creazione di alcuni parcheggi per pullman turistici e per auto, collaborato attivamente con la Parrocchia, con la Maison des anciens remèdes e con le associazioni del territorio che non hanno scelto di viverci come antagonisti, organizzato attività per i giovani, lanciato progetti di intervento sociale a favore di persone in difficoltà e tanto altro, di cui abbiamo regolarmente e ampiamente informato la comunità di Jovençan attraverso il Bollettino comunale, aperto alla collaborazione di tutti, pubblicato due volte all’anno, distribuito a mano a tutte le famiglie e disponibile sul sito del Comune.

Perché ci proponiamo di nuovo?

Perché non siamo riusciti a fare tutto quello che ci eravamo proposti di fare e perché abbiamo un sacco di lavori iniziati che ci piacerebbe portare a termine, ma anche perché vogliamo continuare ad amministrare il nostro Comune con dedizione ed onestà, vivendo questo nostro impegno come un servizio alla comunità, rispettando tutti e prestando la stessa attenzione ai problemi di tutti, dei deboli come dei forti, dei poveri come dei ricchi, guidati da valori e ideali condivisi, a partire dallo sviluppo sostenibile del paese e dal rispetto delle tradizioni e dei principi costituzionali frutto della lotta di Liberazione.

Oltre alla manutenzione ordinaria dei beni pubblici, in cui ormai siamo esperti e che è fondamentale fare con oculatezza e sollecitudine per evitare di buttare inutilmente i soldi di tutti, a quella cura dei dettagli e valorizzazione del passato a cui teniamo molto e a quei tanti progetti che abbiamo intrapreso e che ci piacerebbe concludere (con i tempi burocratici e procedurali, cinque anni sono davvero pochi per mettere la parola fine ad ogni opera, anche quando gli intoppi non sono provocati da una disgraziata pandemia), ci sono anche i progetti che sono rimasti nel cassetto, per diverse ragioni.

Ci riferiamo in particolare al lavoro iniziato con i Comuni di Gressan e di Aymavilles per la riqualificazione del ru d’Arbérioz mettendo al centro di questo sviluppo la collaborazione con i consorzi dei tre comuni per permettere di utilizzare l’acqua irrigua per la parte alta del paese. Pensiamo poi anche all’idea di utilizzare una vasca dell’acquedotto oggi in disuso per convogliare le acque delle sorgenti alte e destinarle, tramite il riutilizzo di vecchie tubazioni dell’acquedotto, all’alimentazione dei fontanili e/o all’irrigazione degli orti e dei giardini. Ma tutto questo dipende naturalmente dalla buona volontà del Consorzio di miglioramento fondiario, responsabile in primis della gestione del sistema irriguo di Jovençan e la cui collaborazione è indispensabile per qualsiasi intervento nel settore.

Inoltre, ci piacerebbe essere presenti anche quando si tratterrà, nei prossimi cinque anni, di rendere fruibile il nuovo edificio scolastico e la zona circostante e di riorganizzarvi la vita dei nostri bambini e dei loro insegnanti. A cui seguirà la sistemazione dell’area attualmente occupata dalla scuola.

Senza dimenticare il parcheggio di Turille-Pessolin, continuamente rinviato sin dagli anni ’90 e il cui progetto preliminare è stato approvato nell’ultimo Consiglio comunale: ci dispiacerebbe davvero vedere tutto fermarsi di nuovo per altri 30 anni!

C’è poi anche la strada che porta all’agriturismo Mont-Rosset, che è rimasta da sistemare e da rendere più agibile e sicura.

E la necessità di individuare spazi da dedicare alla creazione di ulteriori parcheggi a Pompiod.

E il dovere di continuare a vigilare sulla gestione della discarica di inerti, collaborando attivamente con gli abitanti e con gli enti preposti affinché le regole siano ben rispettate e la salute delle persone e dell’ambiente diventi davvero il valore superiore da proteggere e difendere, adottando, al bisogno, tutti gli accorgimenti e le misure necessarie.

Che dire poi del progetto che abbiamo presentato al GAL (Gruppo di azione locale) per riqualificare la zona di Châtelair partendo dalla Tour des Salasses e dalla cappella di Saint-Georges?

Saremmo anche lieti di continuare l’eccellente collaborazione che abbiamo instaurato con il Centre d’études “Les anciens remèdes”. La Maison e il Jardin, fiori all’occhiello del nostro paese ed importanti richiami turistici, dovranno affermarsi come tappa imperdibile per gli escursionisti che, sempre più numerosi nei prossimi anni, percorreranno il nostro territorio lungo uno dei tratti più belli del Cammino Balteo, il nuovo itinerario ad anello che attraversa tutta la Valle d’Aosta.

Peraltro, non vogliamo nemmeno che vada perso tutto l’impegno profuso dai nostri responsabili nei vari programmi di servizi sociali (lavori di pubblica utilità, prestiti sociali d’onore, progetti di servizio civile, convenzione con i Centri educativi assistenziali…), nell’organizzazione di attività di socializzazione e di integrazione dei nuovi residenti per consentire a tutti di vivere veramente la comunità, nel creare momenti di aggregazione per i giovani, le famiglie e gli anziani.

E ci piacerebbe anche continuare, nel rispetto dei ruoli reciproci, la collaborazione e la sinergia con la Parrocchia, con il mondo della scuola e con le associazioni presenti sul territorio (o iniziare finalmente, in alcuni casi, per il bene della comunità, una collaborazione sana e serena).

Naturalmente continueremo a raccontarvi tutto quello che facciamo sulle pagine del nostro Bollettino, negli incontri frazionali di settembre e negli uffici comunali o al telefono per chi ci vorrà cercare direttamente.

Di grandi opere, care Dzouensaentse e cari Dzouensaen, il nostro paese non ha più realmente bisogno, e le risorse pubbliche non ce lo permetteranno nemmeno più. Terminiamo quello che abbiamo in cantiere e aggiustiamo qui e là quello che crediamo ancora necessario, ma soprattutto manteniamo bene quello che abbiamo, sentiamolo nostro, facciamolo nostro e trattiamolo bene: è la nostra casa comune. Ed è preziosa.

red.

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