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CULTURA | 21 agosto 2020, 11:23

Nello spazio di San Lorenzo ad Aosta l'artigianato tradizionale di Berra e Mosele

Nello spazio di San Lorenzo ad Aosta l'artigianato tradizionale di Berra e Mosele

Uno sguardo appassionato che si rifà all'artigianato e alla cultura popolare della Valle d'Aosta. E' ciò che vuole offrire la mostra 'Antonella Berra e Claudio Mosele. Interpretare la tradizione' a cura di Daria Jorioz e visitabile fino al 23 agosto alla Chiesa San Lorenzo di Aosta (da martedì a domenica, ore 10-13 e 14-18, ingresso libero). L'esposizione presenta una selezione delle opere dei due autori valdostani, da alcuni anni presenti sulla scena artistica locale e che espongono per la prima volta in una sede pubblica.

Antonella Berra partecipa alla Fiera di Sant'Orso dal 1988 e propone una citazione personale e delicata dell'artigianato di tradizione. Realizza bassorilievi in legno dipinto e opere a tuttotondo per attualizzare alcuni dei soggetti più apprezzati in ambito locale, dai tatà ai galli. Offre così un esempio della vitalità dell'artigianato valdostano. Nel 2016 la sua marionetta ha vinto il terzo premio nella categoria Giocattoli della 63a Mostra concorso dell'artigianato di tradizione. Appassionata di musica e folklore, ha dedicato alcuni suoi manufatti ai costumi valdostani, da Cogne a Gaby, ma anche alla Clicca di Saint-Martin e al Groupe folklorique des traditions valdôtaines.

Claudio Mosele si cimenta con i soggetti della cultura popolare della Valle d'Aosta componendo scene contadine: dalla fienagione alla raccolta delle patate, dal lavoro dei boscaioli alla vita in alpeggio e alle feste tradizionali. Autodidatta, ama definire il suo approccio all'arte "primitivo". Il suo disegno naif e diretto, istintivo e anti-accademico, è caratterizzato da un segno deciso e da contorni netti che definiscono le figure. L'utilizzo esclusivo dei pastelli ad olio, in cui i pigmenti vengono lavorati direttamente con le dita, lo rende un disegnatore più che un pittore. Per i due autori, la Valle d'Aosta, il suo territorio e la sua cultura sono fonte di ispirazione e questa esposizione rappresenta un omaggio alla montagna e alla dimensione alpina.

i.d.

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