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Consiglio Valle | 08 luglio 2020, 15:28

Farina e Crusca

Al mulino della politica valdostana

Farina e Crusca

Situazione Uvp e matrimonio con Alpe

Non sarà una fusione e scioglimento dei rispettivi movimenti, ma  la nascita di un nuovo soggetto politico, esigenza dettata dalla mancanza del mandato delle rispettive basi, in cui esiste forte malumore (non solo Uvp con uscita Jean Claude  Daudry ma anche Alpe (Alexis Vallet su tutti), e decisione degli assessori di forzare la mano comunque fregandosene, e proseguire per costruire un nuovo contenitore che possa garantire alle elezioni la loro riconferma.

I movimenti continueranno ad esistere (perché per scioglierli ci voleva un congresso da statuto) e chi andrà alla fondazione quindi lo farà a titolo personale e lascerà Uvp e Alpe per entrare nel nuovo movimento.

Ciò che succede

In un momento molto delicato per le forze autonomiste, non si lavora ad una semplificazione del quadro politico, malgrado ciò che si dice, ma ognuno cerca di fare il proprio contenitore per salvare se stesso. In primis la maggioranza della giunta (3 su 5) rappresentata da Alliance, che da venerdì 10 luglio, dopo aver rimandato il primo appuntamento, a causa della mancanza di mandato politico da parte della base Uvp: 17 presenti su 69 membri del Conseil des Communautés, il “Parlamentino Uvp” (1/4 dei presenti) ha deciso di ignorare i movimenti, per la cui chiusura e scioglimento è necessario un congresso; così come per lanciare un nuovo soggetto.

I Movimenti quindi continueranno ad esistere e chi andrà alla fondazione di Alliance ci andrà a titolo personale e aderirà ad un nuovo movimento.

Gli eletti di Alliance (o quello che ne è rimasto), forse indispettiti dalla grande polemica esistente per la gestione dell’emergenza covid, forzano la mano e proseguono malgrado i grandi malumori interni per mancanza di condivisione e per una operazione che ha il solo obiettivo, a detta di tanti, di “salvare i 3 assessori“.

Durante tutta l’emergenza e anche a fronte delle leggi, la grande responsabilità è sempre stata scaricata su RenzoTestolin, ma tutti sanno che la maggioranza della giunta, 3 su 5, è composta da Alliance che aveva i numeri per condizionare l’operato.

Dunque, Alliance, a detta di tanti, rappresenta la giunta e tutti i limiti del loro operato, per un progetto che era consigliare e che già stava su con lo sputo, ma che con il covid, malgrado il tentativo di scaricare su Testolin, si è indebolito.

Situazione in Alpe

Al di là dell’abbandono eccellente, su questa operazione, di Alexis Vallet, tra i malumori in Alpe esiste anche la considerazione che Chatrian ha 4 mandati e non molla,  dopo aver in Alpe tolto il limite del secondo mandato. La prima che lo incarna è la Certan, che è un fiume in piena perché con la preferenza unica non può più avere il sodalizio elettorale con Chatrian.

 Tanti poi non dimenticano l’attacco della Certan contro Alessia Favre, laureata in beni culturali, quando fece l’accesso agli atti per la nomina della stessa Alessia a dirigente regionale all’assessorato all’agricoltura. Alla Certan non piaceva che la signora Favre venisse nominata dirigente da parte dell’Uvp perché era stata in lista con l’Uvp stessa.

Situazione Uvp

E' partita la campagna di ostilità all’Uvp da parte di Alliance per far fallire il rendez-vous di venerdì prossimo. Il vecchio e mai domo Dino Vierin, che nulla ha a che fare con Bruno Milanesio ma che qualcuno sta cercando di screditare cercando finalmente di diventare leader, dopo l’abbandono di tutti. Dino Viérin invece che sta cercando di raccogliere i cocci uvp e sedere tutti attorno ad un tavolo per rimetterli d’accordo. Ma non c è peggior sordo di chi non vuole sentire.

Tutto e il contrario di tutto

Alessia Favre, prima contraria a Alliance e fervente oppositrice, impiegò giorni prima di aderire al gruppo consigliare e lo dichiarò; ora è la prima sostenitrice. Lei che non aveva più partecipato ad Uvp, dopo aver perso politiche e regionali, oltre che comunali a casa sua e aver dato la colpa a tutti, in primis a Bertschy. Al momento della elezione in Consiglio non aveva aderito subito ad Alliance dicendo che si riservava di farlo proprio perché c’era Alpe e lo fece solo dopo.

 Non ha mai partecipato alle riunioni Uvp dal 2018 e neppure dopo l’ingresso a dicembre, e neppure avrebbe versato il contributo al movimento fino al giugno scorso. Ora Alessia Favre pare essere diventata la prima sostenitrice di Gigi Betschy perché Jean-Claude Daudry è approdato ad altri lidi.

Alessia Favre, dopo aver archiviato un filotto di tre sconfitte elettorali ora pare intenzionata a riprovarci. E come è consuetudine in politica nessuno pensa di riconoscere quanto ha ricevuto dal movimento.

Forse ci riprova.

Fatti recenti: c ‘è un tentativo, sulla polemica Celva, di confondere le acque. La giunta ha trattato gli emendamenti con le opposizioni, compreso quello 5 Stelle, e l’articolo famoso ha avuto 33 voti.

Qualcosa non quadra nella bocciatura dell’articolo. In tanti pensano che proprio chi ha messo in guardia sul voto segreto sia chi poi ha messo la pallina nera per dare la colpa ai consiglieri; vecchia tattica da politica democristiana.

Alcuni consiglieri poi avevano chiesto incontro tra il direttivo Celva e la conferenza capigruppo dopo bocciatura articolo per trovare le soluzioni, ma la giunta non volle e  ha voluto incontrare i sindaci e poi fare da mediazione per testo condiviso. Ennesimo paciocco e ora danno la colpa a franchi tiratori ma sapevano già di non avere i voti e la mediazione andava fatta prima e diversamente.

 Retroscena

Bertschy ha rilasciato all’Ansa una dichiarazione che ha fatto  irritare sindaci che erano riuniti, con la quale chiedeva di tornare in aula e contro franchi tiratori; lo ha fatto prima ancora  che i sindaci uscissere con la dichiarazione di voler occupare Piazza Deffeyes;  forse ha ricevuto sms da sindaco Hone.

Conclusioni

In tutto questo malgrado ciò che si dice, Dino Vierin non ha ambizioni di candidature e sta semplicemente cercando di ricostruire come si dice rimettendo assieme Uvp e poi la diaspora autonomista. Dino Vierin lavora per costruire e non distruggere; l’unica riunione a cui ha partecipato è stata quella promossa a Nus da Paolo Contoz e con e con gli autonomisti della prima ora ma questo forse fa paura perché ognuno vorrebbe contare tanto nel proprio orticello e non poco in un grande movimento ritrovato magari una nuova grande Union che dimentichi gli odi del passato che si ritrovano nei metodi delle telefonate di questi giorni.

Stupisce, comunque il grande silenzio dei Vierin.

Morale

Nella parodia delle riserve che stanno giocando la partita e che sperano in un quarto d’ora di gloria non avendo fatto nulla in questo ultimo periodo e avendo tutto il mondo delle categorie e la società civile contro, avendo mandato l’autonomia in cantina come diceva Guido Chabod.

Una volta c’era la farina ora è rimasta la crusca.

Meunier

Le meunier

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