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INTEGRAZIONE E SOLIDARIETÀ | 25 giugno 2020, 09:19

Coordinamento disabili VdA sollecita 'vera riapartura' dei servizi diurni

Coordinamento disabili VdA sollecita 'vera riapartura' dei servizi diurni

Per tre mesi e mezzo, tanto è realmente durato il lockdown; mantenendo il ruolo di familiari, si sono trasformati in operatori sanitari, assistenti domiciliari, educatori, insegnanti di sostegno, badanti 24 ore su 24, sette giorni su sette, senza tregua, senza respiro. Sono i congiunti delle persone affette da disabilità grave, che nella nostra regione sono riuniti nel Coordinamento Disabilità Valle d'Aosta-Co.Di.VdA presieduto da Roberto Grasso.

La riapertura, lunedì 22 giugno, dei servizi per le persone con disabilità era stata attesa con trepidazione e resilienza dalle famiglie dei disabili, ma di fatto la ripartenza è stata a passo di lumaca tanto che ad oggi le attività all'aperto nei centri assistenziali non superano le due ore al giorno.

"Le associazioni che rappresentano una fetta importante del mondo della disabilità - spiega Grasso in un'articolata nota - tramite il Co.Di.VdA hanno offerto paziente collaborazione al fine di trovare risposte alle molte domande (sanitarie e non). La collaborazione con l'Amministrazione è stata continua, intensa ed anche proficua attraverso un canale aperto di incontri, in video-conferenza, di confronto e discussione circa quanto si a cercato di realizzare concretamente". Da marzo, però, sono venute meno le occasioni di incontro con l'assessore alla Sanità, "ma siamo certi fosse aggiornato circa i nostri incontri e le nostre preoccupazioni".

Durante il lockdown il Co.Di.VdA ha svolto il ruolo di portavoce dei bisogni che provenivano dal mondo della disabilita verso l'Amministrazione regionale, "che ha assicurato l'ascolto - sottolinea Grasso - e abbiamo cercato di tenere agganciate le famiglie che hanno vissuto un momento di smarrimento e non di rado anche di abbandono".

In questi mesi, sottolinea il presidente di Co.Di. VdA, "abbiamo sperato di poter essere presi in considerazione in modo importante, sapendo che le grandi difficoltà quotidiane reclamavano a gran voce la necessita di cure urgenti e mirate. Abbiamo atteso che i referenti politici e tecnici (soprattutto la Sanità e le Politiche Sociali) fornissero da un lato indicazioni utili e chiare e dall'altro riuscissero a predisporre -in tempo utile - gli adeguati sostegni, necessari a garantire comunque una qualità di vita degna di tale nome. A volte tali interventi sono onerosi e complessi da organizzare -ben lo sappiamo -altre volte invece non richiedono che pochi accorgimenti in più rispetto alle persone pienamente autonome".

Purtroppo - afferma Grasso - occorre sottolineare che molte delle nostre aspettative sono rimaste tali. Non abbiamo avuto segnali forti e precisi da parte delle istituzioni responsabili di voler dare aiuto e risposte alle famiglie, con il risultato, per molte di loro, di aver vissuto periodi di vera segregazione senza la possibilità di riprendere contatti forti e produttivi con il mondo fuori dalla propria abitazione".

Adesso, per il Co.Di. VdA, "c'e la necessita urgentissima di riprendere la continuità assistenziale, per le famiglie, ma ancor di più per le persone con disabilità con le quali gli operatori dovranno ricostruire il rapporto di fiducia e complicità interrotto bruscamente; sara necessario recuperare le competenze che si sono perse in questi tre mesi, ci vorrà tempo, non possiamo permetterci di sprecarne".

Per gli studenti con disabilità la 'scuola a distanza' spesso è stata inefficace per le difficoltà facilmente immaginabili di taluni, ma anche per il venir meno della parte relazionale dell'esperienza scolastica che, in molti casi, costituisce la parte più importante del percorso formativo di uno studente con disabilità e che difficilmente sarà recuperabile".

Il Coordinamento Disabilità Valle d'Aosta chiede dunque alle istituzioni "che questo momento costituisca l'occasione per ripensare il paradigma assistenziale di presa in carico e cura delle persone con disabilità e delle loro famiglie, alla luce delle chiare indicazioni contenute nella Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, favorendone l'accesso ai diritti e il contrasto alle discriminazioni".

Co. Di.VdA "è ovviamente disponibile a collaborare, come sempre, con le forze sociali per costruire una societa valdostana accogliente e matura, che sappia non dimenticare i cittadini più deboli, rna allo stesso tempo non si può permettere e non intende aspettare un giorno di più. Le difficolta prospettate e che ben conoscevamo sono esplose in maniera deflagrante mettendo a nudo le carenze o l'assenza di adeguati strumenti che da anni sollecitiamo" e dunque "pur consapevoli dei limiti che le misure di prevenzione al contagio impongono, auspichiamo un impegno da parte dell'Amministrazione regionale nel non allungare ulteriormente i tempi di attesa per il rientro presso le strutture assistenziali, siano esse regionali o in convenzione (ad oggi le attivita sono limitate ad un paio d'ore all'aperto); ci aspettiamo da subito e in modo continuativo forti segnali affinche la situazione possa tornare il più presto possibile alla normalità".

Da questo punto di vista il Co.Di. VdA sarà attento "a monitorare le varie situazioni, a denunciare eventuali ulteriori ritardi ed a stimolare il processo di completamento del funzionamento dei servizi".

i.d.

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