Sono arrivate puntali poco dopo le 19 di sabato 6 giugno, nel centro storico di Aosta, le pattuglie appiedate delle Forze dell'ordine per controllare che gli appassionati dell'Happy hour rispettino il distanziamento sociale e l'uso delle mascherina dove stabilito. Norme imposte dalla Fase 2 e continuate all'avvio della Fase 3 dell'emergenza coronavirus anche nelle ore 'calde' della movida serale, che sono quelle più a rischio.
Le resse viste all'esterno dei locali poco meno di due settimane fa ovvero nel primo fine settimana post-lockdown sembrano ormai già un ricordo. I gestori dei bar erano stati i primi a segnalare episodi inopportuni e a richiedere l'intervento della polizia per allontanare la folla che si accalcava fra i tavolini.
L'accordo di collaborazione stabilito tra Confcommercio Vda e la Questura di Aosta martedì 26 maggio ha fatto il resto; senza necessariamente trasformarsi in sceriffi, i gestori hanno optato per un irrigidimento del rispetto normativo e la presenza, nello 'struscio' serale, di polizia, carabinieri e Guardia di finanza sta scoraggiando anche i più restii ad adattarsi a norme sociali che tutti possiamo augurarci finiscano prima possibile, ma che oggi sono indispensabili per scongiurare il rischio di doverci chiudere nuovamente dentro casa. Con conseguenze, questa volta, davvero inimmaginabili.