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CRONACA | 07 giugno 2020, 09:47

Sì alla movida ma 'controllata' e nel rispetto delle norme anticontagio

Agenti della Questura aostana nelle vie di Aosta nel tardo pomeriggio di ieri

Agenti della Questura aostana nelle vie di Aosta nel tardo pomeriggio di ieri

Sono arrivate puntali poco dopo le 19 di sabato 6 giugno, nel centro storico di Aosta, le pattuglie appiedate delle Forze dell'ordine per controllare che gli appassionati dell'Happy hour rispettino il distanziamento sociale e l'uso delle mascherina dove stabilito. Norme imposte dalla Fase 2 e continuate all'avvio della Fase 3 dell'emergenza coronavirus anche nelle ore 'calde' della movida serale, che sono quelle più a rischio.

Le resse viste all'esterno dei locali poco meno di due settimane fa ovvero nel primo fine settimana post-lockdown sembrano ormai già un ricordo. I gestori dei bar erano stati i primi a segnalare episodi inopportuni e a richiedere l'intervento della polizia per allontanare la folla che si accalcava fra i tavolini.

L'accordo di collaborazione stabilito tra Confcommercio Vda e la Questura di Aosta martedì 26 maggio ha fatto il resto; senza necessariamente trasformarsi in sceriffi, i gestori hanno optato per un irrigidimento del rispetto normativo e la presenza, nello 'struscio' serale, di polizia, carabinieri e Guardia di finanza sta scoraggiando anche i più restii ad adattarsi a norme sociali che tutti possiamo augurarci finiscano prima possibile, ma che oggi sono indispensabili per scongiurare il rischio di doverci chiudere nuovamente dentro casa. Con conseguenze, questa volta, davvero inimmaginabili.

p.g.

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