CULTURA - 06 giugno 2020, 09:00

La tradizione valdostana attraverso le opere di Berra e Mosele

La mostra, originariamente pervista all’Hôtel des Etats, è stata è allestita nella Chiesa di San Lorenzo di Aosta a seguito dell’applicazione delle linee guida anti-Covid e resta aperta sino al 23 agosto

L'ex Chiesa di San Lorenzo

L'ex Chiesa di San Lorenzo

La mostra ‘Antonella Berra e Claudio Mosele. Interpretare la tradizione’ è la prima nuova iniziativa espositiva ad aprire i battenti ad Aosta dopo lo scoppio della pandemia Inizialmente prevista nella sede dell’Hôtel des États, è invece visitabile nella storica sede della Chiesa di San Lorenzo di Aosta. Lo spostamento si è reso necessario a seguito dell’applicazione delle nuove linee guida anti-Covid; per lo stesso motivo non è stata organizzata la tradizionale inaugurazione.

Per garantire la sicurezza dei visitatori e del personale e in ottemperanza alle norme vigenti, la mostra sarà ad ingresso contingentato. E’ richiesto ai visitatori di indossare i dispositivi di protezione personale.

L’esposizione, a cura di Daria Jorioz , presenta una selezione delle opere dei due autori valdostani, che si affacciano da alcuni anni sulla scena artistica locale ed espongono per la prima volta in una sede pubblica.

Antonella Berra  guarda all’artigianato di tradizione proponendone una citazione personale e delicata. Realizza bassorilievi in legno dipinto e opere a tuttotondo che sintetizzano e attualizzano alcuni dei soggetti più apprezzati in ambito locale, dai galli ai tatà , offrendo un esempio della vitalità  del nostro artigianato. Partecipa alla Fiera di Sant’Orso dal 1988. Nel 2016 la sua marionetta ha vinto il terzo premio nella categoria Giocattoli della 63 a  Mostra concorso dell’artigianato di tradizione. Appassionata di musica e folklore, ha dedicato alcuni suoi manufatti ai costumi valdostani, da Cogne a Gaby, ma anche alla Clicca di Saint-Martin  e al Groupe folklorique des Traditions Valdôtaines.

Claudio Mosele  si cimenta con i soggetti della cultura popolare della Valle d’Aosta componendo scene contadine, dalla fienagione alla raccolta delle patate, dal lavoro dei boscaioli alla vita in alpeggio, e feste tradizionali. Autodidatta, ama definire il suo approccio all’arte “primitivo”. Il suo disegno naïf e diretto, istintivo e anti-accademico, è caratterizzato da un segno deciso e da contorni netti che definiscono le figure. L’utilizzo esclusivo dei pastelli ad olio, in cui i pigmenti vengono lavorati direttamente con le dita, lo rende un disegnatore più che un pittore. Per i due autori, la Valle d’Aosta, il suo territorio e la sua cultura sono fonte di ispirazione e questa esposizione rappresenta un omaggio alla montagna e alla dimensione alpina che ci connota.

La mostra è corredata da un sintetico catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Pesando, in vendita in mostra al prezzo di tre euro. L’esposizione è aperta al pubblico sino al 23 agosto con il seguente orario: martedì - domenica 10 - 13 /14 -18, ingresso libero, chiuso lunedì.

red. spe./ab

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