Egregio Direttore, sembra che l'inizio della Fase 2 dell'emergenza Corona virus sia stata brillantemente affrontato e a pieni voti superato dai funambolici eroi delle fracassone tavolacce di legno a quattro ruote.
Complimenti! Così come la riapertura di locali pubblici e spazi aperti quale il mercato settimanale del martedì, che con molta fatica ma tanta speranza e coraggio affrontano la durissima realtà che stiamo vivendo, anche i funambolici zozzoni hanno voluto contribuire alla rinascita della nostra cara città. Eccoli quindi uscire dalle loro case, con la tavolaccia sottobraccio e recarsi in gruppo, come bovine al momento dell'inarpa che escono dalle stalle dopo il lungo inverno, verso la loro meta preferita: piazza Deffeyes!
La differenza però che corre tra le pezzate valdostane e i sudicioni ineducati è la seguente: le prime rilasciano resti biodegradabili finanche molto utili per il terreno, i secondi lasciano segni indelebili quanto indecenti sul suolo che apparentemente sembrerebbe pubblico ma così proprio non è. Le Forze dell'Ordine infatti possono intervenire su segnalazione del "proprietario del suolo" che si riconosce nella Regione.
L'area di piazza Deffeyes, da ciò che umilmente ho capito, sarebbe dunque sotto questo punto di vista "privata". Il rammarico e la tristezza che rimane, però, è la presentazione di una delle più importanti piazze della regione che nient'altro così appare quale biglietto da visita della più bieca sciatteria e sporcizia. Sono certo che le mie osservazioni saranno controbattute da pensieri quali "con la miseria e la tragedia che stiamo vivendo, ci sono persone che hanno tempo da perdere con queste cose".
Lo so, ne sono preparato e posso accettare ogni sfogo. Però, egregio Direttore, mi permetto di giocare un po' d'anticipo, dicendo che anche io lavoro nel settore del sociale e sono stato testimone di tragedie umane che mi hanno profondamente toccato.
Con il lavoro che svolgo, che considero una missione, cerco di aiutare nel mio piccolo le persone che incontro sul mio cammino professionale, i cui confini sovente si fondono nella comprensione e compassione umana. La ripartenza da questa tragedia mi piacerebbe iniziasse anche da qui, da dove ci si era fermati con la pericolosissima cecità e sordità per le regole, per la legge, affinché le persone oneste rispettose del prossimo e della cosa pubblica non siano più considerate allo stesso livello di coloro i quali deturpano la città e disturbano il riposo e la quiete pubblica e affinché gli autori di certe azioni aberranti vengano finalmente personalmente puniti.
"Sempre più in altoooo!!!!", diceva una persona che amava la nostra Regione, per uno slogan che un po' tutti noi abbiamo ripetuto almeno una volta, in occasioni diverse. "Sempre più zozzaaaa!!!", mi permetto di parafrasare lo slogan dedicandolo a piazza Deffeyes.
Grazie Caro Lettore, ha ragione. Una piccola considerazione: se gli inquilini di Piazza Deffeyes che abbiamo delegato a gestire ed occuparsi della cosa pubblica non riescono ad dare soluzione ai problemi della quotidianità delle famiglie, sicuramente poco interessa loro il decoro della Pizza che viene pulita solo in occasione dell’arrivo di qualche papavero.
L’unica ad occuparsi del decoro di Piazza Deffeyes è stata l’allora Presidente della Regione, Nicoletta Spelgatti, che non le hanno lasciato concludere il lavoro e l’hanno fatta cadere. Parafrasando l’acuto collega André Zanotto, che definì ‘vaccodromo’ l’Arena della Croix Noire che ospita la batailles de reines, il condominio degli uomini e delle d’donne d’oro (per lo stipendio) dispone anche di uno skatedromo per l’inciviltà. pi.mi.