ATTUALITÀ ECONOMIA - 05 maggio 2020, 17:52

Per la Corte dei conti la Sanità valdostana 'tiene cassa' ma con qualche difficoltà

RESTIAMO A CASA - Nel 2018 vi è stato un aumento del costo del personale dipendente e non dipendente avvenuto comunque nel rispetto del limite di spesa massimo previsto dalla Regione

Per la Corte dei conti la Sanità valdostana 'tiene cassa' ma con qualche difficoltà

Più luci che ombre, nella Relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti sulla gestione del Servizio sanitario regionale valdostano nel 2018, pubblicata oggi martedì 5 maggio. Il quadro generale dell'amministrazione sanitaria valdostana è giudicato dal magistrato consigliere della Sezione relatore del testo, Fabrizio Gentile, "complessivamente positivo” seppur non manchino carenze. 

"Occorre evidenziare che nel 2018 non è stato approvato l’accordo di programma (tra la UslVdA e la Regione ndr) - si legge nella relazione - e che il Piano attuativo locale-Pal 2018 è stato presentato alla Regione il 19 ottobre 2018, in ritardo rispetto al termine del 20 marzo" e che l'Amministrazione regionale ha “ritenuto di procedere ad una mera presa d’atto del Piano attuativo locale e di non dare corso all’approvazione dell’accordo di programma".

Il patrimonio aziendale si è ridotto

Lo Stato patrimoniale pareggia per poco più di 126 milioni di euro, "in diminuzione rispetto al 2017; in particolare, si rilevano diminuzioni delle immobilizzazioni e dei crediti nell’attivo e diminuzioni dei finanziamenti per investimenti e dei debiti nel passivo". 

A fronte di un debito complessivo per la mobilità passiva di oltre 125 milioni di euro nel dicembre 2018 la Regione ha provveduto a saldarne una parte, effettuando il pagamento di euro 45 milioni e 500.000 euro; "la parte rimanente del debito verrà rimborsata tramite un piano di rateizzazione che prevede il pagamento di 15 rate annuali", di cui la prima del 2019 è di 5.332 euro e le successive, dal 2020 al 2033, di 5.300.000 euro. Per quanto riguarda la mobilità relativa all’anno 2018, la Corte ei conti rileva un saldo negativo di 1.934.108 euro, "che è stato coperto in parte con le risorse trasferite dalla Regione e in parte con la riserva vincolata già presente sul bilancio dell’Azienda". Anche per l’esercizio 2018 "risulta carente l’attivazione della metodica di budget, nonostante le specifiche indicazioni al riguardo da parte della Giunta regionale".

La gestione caratteristica è peggiorata

Inoltre, spiega la Sezione di controllo, "la gestione caratteristica (risultato della differenza fra i ricavi ottenuti a fronte della vendita di beni o servizi oggetto dell'attività dell'azienda ndr) della Usl nel 2018, è peggiorata rispetto al 2017 in quanto i costi presentano un incremento superiore rispetto all’aumento dei ricavi. In particolare, si rilevano aumenti degli acquisti di beni e servizi e del personale e incrementi dei 'ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria'".

Dall'intramoenia più costi vantaggi

Per quanto riguarda le prestazioni sanitarie erogate in regime di intramoenia, "si rileva che, anche per il 2018, è disatteso il principio secondo il quale tale attività non deve generare perdite per l’Azienda, che, per l’esercizio in esame, sono invece quantificate in 289 mila euro , in peggioramento rispetto al 2017. Restano pertanto inattuati i contenuti delle disposizioni regionali che auspicavano l’equilibrio contabile dell’attività in esame".

Quanto alla spesa per il personale, "si rileva nel 2018 un aumento del costo del personale dipendente e non dipendente avvenuto comunque nel rispetto del limite di spesa massimo previsto dalla Regione". La spesa farmaceutica complessiva, nel 2018 è di quasi 33 milioni e 600 mila euro, in aumento rispetto al 2017.

Per la verifica del rispetto dei limiti di spesa previsti dalla legge di bilancio dello Stato, la Sezione di controllo si è avvalsa dei dati elaborati dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), dai quali risulta che la Usl VdA ha rispettato il tetto della farmaceutica convenzionata, mentre risulta superato quello per acquisti diretti. Quest’ultimo tetto è stato superato da tutte le regioni ma la Valle d’Aosta è la regione che denota il minor scostamento rispetto al limite di spesa.



patrizio gabetti

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