ATTUALITÀ POLITICA - 28 dicembre 2019, 13:52

COMUNICAZIONE POLITICA AUTOGESTITA: Adu fuori dal mucchio

Adu Vda in ogni caso ci sarà, anche per firmare le dimissioni e chiudere questa indegna pagina della politica valdostana, nella speranza che il mandato rimesso nelle mani degli elettori le trovi pulite

COMUNICAZIONE POLITICA AUTOGESTITA: Adu fuori dal mucchio

Max Weber – economista e sociologo molto attivo nei primi vent’anni del Novecento - diceva che nella storia non ci sono mai cause ma solo condizioni per sottolineare come nulla sia inesorabile, ma tutto è sempre e solo conseguenza delle scelte e delle azioni degli uomini che decidono liberamente come costruire la loro storia.

Nessuna chiave di lettura ci pare ora più adeguata per spiegare il voto di astensione da parte di Adu VdA all’esercizio provvisorio, l’unico nell’ultima drammatica seduta del Consiglio regionale in cui la ex maggioranza ha scoperto di non avere i voti necessari per far approvare il bilancio - oltre un miliardo e 600 milioni di euro - della Regione Autonoma Valle d’Aosta, proprio l’anno in cui le risorse sono più abbondanti e tanti sono i settori che aspettano con urgenza di ripartire, dall’edilizia in grande sofferenza alle sopravvissute industrie e alle pressoché assenti politiche giovanili. 

Perché se è vero che, giunti a questo infausto punto, senza nessuna rete (civica) di salvataggio che riuscisse da sola a parare i guasti del governo Fosson, l’esercizio provvisorio restava l’unica strada di fatto percorribile, bisogna però chiedersi, con grande onestà intellettuale, come si sia potuti arrivare a questo delirante punto, a decidere di mettere in difficoltà 74 comuni e tutta l’amministrazione regionale che, per ciascuno dei prossimi mesi e per un massimo di quattro, potrà spendere 1/12 dell’ultimo bilancio approvato, mentre alla Valle d’Aosta servirebbe l’esatto contrario: un orizzonte ampio e ricco di capacità progettuale e di importanti investimenti sul futuro.

I devastanti effetti sull’intera comunità richiederanno approfondimenti tecnici, ma solo chi è ignorante o in malafede li può minimizzare. Il nostro voto di astensione ha voluto significare prendere tutte le distanze possibili da questa politica fallimentare, che si proclama del dialogo ma di fatto si è rivelata, per tutto l’anno, una politica del monologo, da una politica asfittica e incapace che ora ci trascina, ahinoi tutti insieme, nel Titanic che affonda.

Ma le responsabilità principali sono dell’equipaggio dell’oltraggiata Istituzione che, pur avendo ricevuto gli avvisi di garanzia forse già a fine estate, li ha tenuti nascosti persino ai colleghi di governo, salvo poi dimettersi da consiglieri - nel vergognoso plauso di chi sottolinea come non fosse un atto dovuto, in un’Italia ormai resa marcia dalla corruzione -, senza considerare che dicembre è il mese più delicato dell’anno appunto perché si deve approvare il bilancio.

Lasciati i colleghi in braghe di tela, si sono poi scatenate scene da notte dei lunghi coltelli in quella che già l’Abbé Henry definiva la “Désunion Valdôtaine” e così, proprio coloro che passavano il tempo in aula a elogiarne le gesta di 70 anni, hanno anticipato nel periodo natalizio l’ultima cena, senza farci mancare i personaggi più tristi che la storia ricordi coi famosi trenta denari. La coerenza, questa supposta sconosciuta, non è ormai da tempo di casa in Consiglio regionale, specchio deformante dell’immagine della nostra comunità valdostana, malata di protagonismo e di individualismo esattamente come il resto della nazione, dopo 70 di autonomia che non hanno saputo fortificare gli anticorpi.

Si festeggia infatti in casa Lega, a cui gli autonomisti hanno asfaltato l’ingresso con l’oro. Molto meno spensierato si sente chi, come noi, non può che rappresentare un pensiero marginale che, anche nella follia del capodanno, vuole mantenersi lucido e in posizione eretta, nel tentativo di interpretare i segni e capire come poter positivamente collaborare al futuro che ora attende la Valle d’Aosta. Adu Vda in ogni caso ci sarà, anche per firmare le dimissioni e chiudere questa indegna pagina della politica valdostana, nella speranza che il mandato rimesso nelle mani degli elettori le trovi pulite.

info Adu

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