Il progetto, promosso dall’amministrazione comunale insieme all’associazione Donne Latino-Americane della Valle d’Aosta “Uniendo Raices” ONLUS, vede la collaborazione degli Stati Generali delle Donne, della Consigliera regionale di parità, del Centro Donne contro la violenza e dell’Istituzione scolastica Mont-Emilius 3. La panchina vuole essere una testimonianza, una protesta, una denuncia e una speranza.
Decorata da Arianna Bellotto e Jeanette Niéroz, questa installazione vuole attirare l'attenzione dei passanti e porli di fronte alla questione del femminicidio, stimolare un confronto e una riflessione sulla violenza e sui cambiamenti culturali necessari per sconfiggerla.
Sullo schienale verrà applicata una targa per fornire, in modo informale, i numeri di emergenza a cui le donne possono rivolgersi nel caso di maltrattamenti e si potranno leggere le parole scelte dagli studenti dell’Istituzione Scolastica Mont Emilius 3 che hanno partecipato al progetto “Parole e Sassi”.
Un progetto già noto alle nostre scuole che, partendo dal racconto della tragedia greca di Antigone, attraverso le parole di Sofocle, ha permesso, anche agli studenti più giovani, di fermarsi a pensare e a parlare di amore, di giustizia, di responsabilità, di democrazia.
Per il Sindaco di Gressan Michel Martinet: “Un mondo differente non può essere costruito da persone indifferenti”; è proprio questo che vogliono essere le panchine rosse: un rimedio all’indifferenza, una spinta a cambiare le cose. E’ particolarmente importante che ad essere sensibili a queste iniziative siano oltre alle istituzioni anche i giovani, perché questa attenzione fa ben sperare per il futuro delle nostre comunità. Appena disponibile verrà applicata la targa del Celva del progetto pour les femmes a cui il nostro Comune ha aderito”.





