Spiccano il volo, nel 2018, i biosimilari, molecole simili a farmaci biologici, ovvero non prodotti sinteticamente, ma all'interno di sistemi viventi come le cellule, già autorizzati per uso clinico.
A registrare il maggior consumo di questa nuova tipologia farmacologica in Italia sono la Valle d'Aosta e il Piemonte, con una incidenza dei biosimilari del 50,21% sul mercato complessivo di riferimento. Seguono Emilia Romagna e Toscana. Fanalini di coda Umbria (5,31%) e Puglia (6,94%).
I biosimilari in commercio in Italia sono saliti da 8 a 12 e hanno assorbito il 17% dei consumi contro l'83% detenuto dai corrispondenti originator, registrando una crescita dei consumi del 53,7% rispetto al 2017. A registrare il maggior consumo sono la Valle d'Aosta e il Piemonte con una incidenza dei biosimilari del 50,21% sul mercato complessivo di riferimento. Seguono Emilia Romagna e Toscana. Fanalini di coda Umbria (5,31%) e Puglia (6,94%).