Il Governo centrale ha presentato un emendamento al decreto fiscale, all'esame della commissione Finanze del Senato, che prevede misure per il rilancio di Campione d'Italia.
Nelle more della revisione della disciplina dei giochi – si legge nell’emendamento - entro 30 giorni dalla data di conversione in legge del presente decreto legge, è nominato, con decreto del presidente del Consiglio, su proposta del ministero dell'Economia, di concerto con il ministro dell'Economia e delle finanze e con il ministro dello Sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali, un commissario straordinario incaricato di valutare la sussistenza delle condizioni per l'individuazione di un nuovo soggetto giuridico per la gestione della Casa da gioco di Campione d'Italia.
Mentre Saint Vincent rischia la chiusura per le scelte della Giunta leghista Spelgatti-Aggravi i verdi romani voglio salvare il casino di Campione che, se chiude Saint Vincent, avrà nuove opportunità per operare. Di tutto questo nessuno parla; tantomeno i politichini impegnati a spartirsi le poltrone piuttosto che affrontare i problemi della Valle.
(L'assessore Stefano Aggravi ha di he stropicciarsi gli occhi su quello che ha e non ha fatto per il casino)
Il 13 novembre, il collegio dei giudici del tribunale di Aosta presieduto da Marco Tornatore ha emesso il decreto d'urgenza con il quale ammette la proposta di concordato 'in bianco' inoltrata dall'au del Casino di Saint-Vincent, Filippo Rolando e hanno nominato Ivano Pagliero 'commissario giudiziale'. Rolando ha ora tempo 60 giorni (prorogabili di altri 60) per depositare il piano per il concordato. E' la medesima strada percorsa da Campione d’Italia che ora i gialloverdi per fare una cortesia ai verdi vogliono riaprire a scapito di Saint Vincent.
Una situazione, quella del casino di Saint Vincent voluta da Stefano Aggravi che ha approvato il bilancio 2017 con grave riutardo. I debiti della Casa da gioco, il cui bilancio 2017 è stato chiuso con un disavanzo di circa 21 milioni di euro, ammontano a circa 77 milioni di euro, di cui 68,5 nei confronti di istituti bancari e finanziari (48 milioni nei confronti di Finaosta), 4,4 nei confronti di fornitori (al 15 ottobre 2018) e 5,6 per debiti tributari e previdenziali.
Se l’obiettivo è chiudere il casino è bene sapere che la casa da gioco valdostana versa nelle casse regionali circa 15 milioni euro, soldi necessari per mantenere aperte le micro comunità per anziani e finanziare i consorzi di miglioramento fondiario.