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ECONOMIA | 26 ottobre 2018, 14:03

IL REDDITO DI CITTADINANZA: IL PARERE DEL PROF. FORMICA A ROMA

IL REDDITO DI CITTADINANZA:  IL PARERE  DEL PROF. FORMICA A ROMA

Martedì 23 ottobre u.s. a Roma, presso il Ministero dell’ Economia e delle Finanze, il progetto della “Costituente del Contribuente” promossa dal prof. Orlando Formica Garante del Contribuente per la regione Valle d’Aosta, ha proseguito il cammino. E’ stato sviluppato il tema: ”Il Reddito di Cittadinanza”. Formica ha affermato: ooccorre una politica economica espansiva, rafforzare gli investimenti pubblici e privati, bloccare il dissesto geologico, il degrado del patrimonio culturale e delle periferie. Non meno prioritaria è la necessità di prendere di petto”la realtà giovanile: l’occupazione, la formazione quale autostrada telematica dove far correre le loro idee nel mondo. A livello internazionale avanzano nuovi rapporti di forza, la politica ritorna mediatrice tra interessi nazionali e processi globali.

La dimensione economica predomina, all’interno è centrale quella del lavoro. In Italia siamo fermi al lavoro quale fattore delle attività economiche, tramontata la contrapposizione tra capitale e lavoro quest’ultimo va rifondato come il produttore del reddito nazionale al quale concorrono anche imprenditori, commercianti, professionisti e Pubblica Amministrazione.

Dentro questa cornice colloco il “Reddito di Cittadinanza” quale strumento di inclusione sociale”. Formica prosegue:” in riferimento a questo provvedimento i critici denunciano che vengono bruciate delle risorse, per me invece siamo in presenza di un investimento sociale i cui effetti saranno visibili nel futuro. Ritengo che se operativo, nell’ottica di raccordo tra offerta e domanda di lavoro, potrà essere utile.

I Centri per l’impiego devono essere rifondati, funzionali, strumenti di orientamento e formazione. E’ necessario che negli stessi vengano impegnati tecnici qualificati che sappiano colloquiare con i giovani indirizzandoli verso attività congeniali e rispondendo altresì alle trasformazioni che l’economia reale subirà nelle varie attività creando così un tramite tra due realtà che oggi si ignorano.

n Italia dobbiamo mettere in conto che, in avvenire, la robotica e la tecnologia espelleranno consistenti risorse umane alle quali le Istituzioni hanno il dovere di garantire un sostegno finanziario se non vogliamo creare irreparabili tensioni sociali non solo intergenerazionali ma tra quanti vengono privati di un benessere acquisito e relegati nelle fasce povere. Ecco perché il “Reddito di Cittadinanza” non va collocato nel novero del mero assistenzialismo che demotiva le persone ma sul modello tedesco, francese, spagnolo se ben gestito, potrà rappresentare uno strumento di avanguardia e di giustizia sociale che dia la convinzione alla gente che le Istituzioni saranno interpreti di un nuovo che avanza e che nel contempo potrebbe creare sacche di disoccupazione, emarginazione, nell’età attiva per cui un sostegno, un reinserimento nel tessuto sociale ed economico rappresenta un volano”. Formica conclude: ”il “Reddito di Cittadinanza” potrà avere un effetto positivo per alimentare i consumi che all’interno sono diminuiti.

La domanda di beni e servizi aggiuntiva degli usufruitori potrà rappresentare un valido sostegno per le medie e piccole imprese che producono e devono allocare i loro prodotti.

La seduta ha visto la partecipazione di qualificate rappresentanze di enti e professioni così: l’Associazione Nazionale Tributaristi (Giuseppe Tricoli), l’Istituto Nazionale Tributaristi (Roberto Vaggi), la LAPET (Claudia Cedola), l’Associazione della Giustizia Tributaria (Stefania Cassira), l’Unione Nazionale Consumatori ( Jessica Campolongo) i Dottori Commercialisti (Paola Maria Dal Miglio).

Garante del contribuente VdA

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