Dal maggio del 1992 alla fine del 1993 l'Italia è insanguinata da una decina di attentati firmati dal gruppo terroristico che si fa chiamare Falange Armata. Sono numerosi i morti che provocano in tutto il Paese. Un ispettore della Digos, che conosce bene gli ambienti dell'eversione neofascista, capisce in poco tempo cosa si muove dietro l'ambigua sigla che dice di aver scatenato l'ondata di bombe e terrore, ma non viene ascoltato. Un ambasciatore del nostro Paese consegna al capo dell'Arma dei carabinieri una lista di sedici persone che dovranno essere indagate nell'eventualità che venga ammazzato. Una giovane giornalista, grazie al suo intuito spregiudicato e alla sua ferrea logica, ricostruisce pezzo per pezzo quello che solo in apparenza è impossibile vedere.
Di questo ed altro tratta il libro "Il filo dei giorni. 1991-1995: la resa dei conti" di Maurizio Torrealta, che viene presentato sabato 30 dicembre alle 21 alla Tour de l'Archet a Morgex per iniziativa della commiassione della locale biblioteca e della Pro loco.
La rivelazione di Gladio, gli omicidi della Uno Bianca, le bombe davanti alle chiese e ai musei; ma anche la trattativa con Cosa Nostra, i tentativi di golpe, i segreti di Stato. E’ una partita a scacchi, giocata senza esclusione di colpi, che finisce in stallo. I testimoni che raccontano la verità vengono fatti sparire, quelli che accettano di mentire vengono premiati. Tutto torna normale. Può nascere la Seconda Repubblica. E i morti? Danni collaterali. E’ un romanzo, ovviamente.
Maurizio Torrwalta, giornalista, collaborato sei anni con Samarcanda, poi è stato assunto al Tg3. Dopo alcuni anni al Tg3 è passato a Rainews24, dove sé stato caporedattore responsabile delle inchieste. Attualmente dirige la scuola di giornalismo intitolata a Lelio Basso.