Il referendum sul pirogassificatore del prossimo 18 novembre è motivato dalla necessità di valutare al meglio la tutela della salute della popolazione, che su questa materia così fondamentale e delicata ha il diritto di esprimersi.
Tradotto dal freddo linguaggio del diritto è questo il motivo per il quale, pochi minuti fa, il giudice Paolo De Paola ha rigettato la richiesta di sospensione cautelare del referendum sul pirogassificatore, che era stata inoltrata al Tribunale dall'Associazione nazionale imprese difesa ambiente-Anida e dalle imprese Noy Ambiente e Rea Dalmine Spa, che hanno vinto l'appalto per la costruzione del pirogas valdostano. All'udienza di oggi si è costituita in giudizio l'associazione Valle Virtuosa che ha promosso la consultazione referendaria.
Fabrizio Roscio, portavoce di Valle Virtuosa uscito raggiante dall'aula ha commentato: "Oggi hanno vinto tutti i valdostani, perché la salute e la tutela dell'ambiente sono un bene troppo prezioso per essere oggetto di disputa legale". Replicando alle dichiarazioni odierne del presidente dell'Uv Ego Perron, che oggi ha detto che si asterrà dal voto del 18 novembre e che l'opzione 'rifiuti zero' è un'utopia, Roscio ha affermato che "In Italia già 107 comuni hanno detto no al pirogassificatore, e altri milletrecento hanno superato il 65 per cento di raccolta differenziata. Rifiuti zero è un obiettivo possibile, basta volerlo davvero". E' possibile che Anida e le imprese ricorrano in Appello.