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CRONACA | 01 luglio 2015, 12:16

COMMERCIO: Rischia il fallimento per mancata voltura di Acea Energia

Acea è una società di fornitura elettrica, che ha sede nel Lazio e che sta collezionando, in tutta Italia, lamentele, critiche e minacce di denuncia da utenti stremati da disservizi e inefficenze

Nonostante le mille disavventure con la società Acea Maria Lorena Monaco non ha perso il sorriso dietro il banco del 'Fornetto siciliano' in via Roma ad Aosta

Nonostante le mille disavventure con la società Acea Maria Lorena Monaco non ha perso il sorriso dietro il banco del 'Fornetto siciliano' in via Roma ad Aosta

Ha ereditato suo malgrado un contratto di fornitura elettrica a una tensione insufficiente alle sue esigenze; non può pagare le bollette perchè non le riceve, non riesce a volturare il contratto a nome suo, chiedendo il potenziamento ma non riesce ad avere risposte dalla societa Acea Energia, ma nessuno capisce perchè. Acea è una società di fornitura elettrica, che ha sede nel Lazio e che sta collezionando, in tutta Italia, lamentele, critiche e minacce di denuncia da utenti stremati da disservizi e inefficenze. Della cosa se n'è occupata sino ad oggi Federconsumatori, ora ce ne interessiamo anche noi di Aostacronaca e da domani Confcommercio Vda; l'augurio è che ne occupi a breve anche a Procura. 

E' una vicenda a dir poco paradossale, quella che sta vivendo Maria Lorena Monaco, 25enne catanese che da gennaio ha rilevato un esercizio commerciale che ha chiamato 'Il fornetto siciliano', panetteria-pasticceria in via Roma, ad Aosta. “Con mio marito ho lasciato la Sicilia – racconta – perchè sapevo che qui ai giovani imprenditori viene offerta la possibilità di costruirsi un futuro, ma le mie aspettative sono state disattese e non so come uscirne; sto subendo gravi danni economici”.

Maria Lorena pane, pizze, torte e dolci li prepara di mano sua (nella foto in basso, una 'pizza bruschetta') e per farlo, otto mesi fa ha acquistato forni e impastatrici, attrezzature industriali che funzionano con la corrente elettrica a tensione 380 e che non ha mai potuto utilizzare perchè il contratto che utilizza prevede la tensione 220.

Di più, il pane è dunque obbligata ad acquistarlo e rivenderlo, e per fare pizze e dolci ha comprato un piccolo forno che impiega mezza giornata a cuocere meno della metà di quello che lei riuscirebbe a preparare in un'ora di lavoro con le sue attrezzature. Questo riduce di molto i suoi margini di guadagno. 

“Rilevato il negozio – spiega - chiesi di volturare il contratto di fornitura di energia che era stato sottoscritto anni prima dal precedente gestore con la società privata Acea Energia, senza ricevere risposta”. Visto che l'azienda laziale acquista corrente dalla Deval, Maria Lorena Monaco contattò anche l'azienda valdostana chiedendo di ricevere le fatture volturate. Ma anche qui per pastoie burocratiche, contratti e controcontratti, accordi e disaccordi "Deval un giorno mi diceva una cosa e l'altro la cambiava; così fa anche Acea, con il risultato che io, ancora oggi, non posso svolgere appieno la mia attività. Per le norme sui fornitori di energia, Maria Lorena Monaco non può installare un nuovo contatore per fornirsi da Cva e disdire il contratto Acea tramite il precedente titolare.

“Passavano i giorni – racconta – io telefonavo all'Acea e alla Deval per sapere a che punto era la voltura e mi veniva sempre risposto che non era ancora avvenuta. Dopo quasi due mesi un operatore Acea mi disse che il problema era stato finalmente risolto: il contratto era stato volturato. La mia gioia durò poco, perchè non era così: il giorno dopo mi fu comunicato da un altro impiegato che, per problemi 'procedurali' non era possibile volturare il contratto, che intanto sarebbe rimasto in capo al vecchio gestore, senza possibilità di modifiche”.

Passarono altri due mesi: “Fatture non ne ricevevo, mi era stato spiegato da un funzionario che la società Deval, che distribuisce l'energia, fatturava ad Acea a mio nome e quest'ultima emetteva fatture a nome del precedente gestore del negozio, che però non le riceveva, proprio come me. Insomma, non ci capivo più nulla e intanto consumavo centinaia di euro al mese per una fornitura che non mi serviva e non mi serve tuttora”. La giovane artigiana, in preda alla disperazione, si è rivolta a Federconsumatori VdA, associazione che tutela consumatori e utenti di servizi, di cui è presidente Bruno Albertinelli (nella foto), impegnato attivamente a risolvere il paradossale caso.

“Federconsumatori  -  precisa Maria Lorena - è impegnata a risolvere questo grave problema che minaccia ormai gravemente il mio futuro lavorativo, ma a tutt'oggi anche l'associazione si trova di fronte a un muro di gomma; l'Acea Energia, infatti, a seconda dei giorni dice una cosa e il giorno successivo la smentisce. Nel frattempo continuo a accumulare consumi di energia a bassa potenza per migliaia di euro e la mia attività 'vera', la produzione di alimenti sani e genuini, non può ancora decollare. E' frustrante non capire cosa succede e non poter far nulla per migliorare la situazione: viene voglia di abbassare la saracinesca e di andarsene”.

Aostacronaca della questione ha già investito anche il Presidente di Confcommercio Vda, Pierantonio Genestrone, che ha assicurato un immediato interessamento. 

p.g.

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