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ECONOMIA | 03 aprile 2020, 20:14

Dopo quattro settimane di chiusura causa coronavirus la Cogne Acciai riprende l'attività

RESTIAMO A CASA - erminata la fase di sanificazione e verificate tutte le procedure di sicurezza messe in atto. l'AZIENDA ' Per gestire questa situazione straordinaria è stata ridefinita l’intera organizzazione aziendale'

Dopo quattro settimane di chiusura causa coronavirus la Cogne Acciai riprende l'attività

Nella giornata di oggi, la Cogne Acciai Speciali e le Organizzazioni sindacali hanno siglato un accordo per riprendere l’attività produttiva a partire dal 6 aprile e in modo graduale, all’interno delle filiere indicate dal relativo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il presupposto dell’intesa nasce dalla condivisione del fatto che la Cogne Acciai Speciali deve restare un luogo sicuro e che per mantenere questa condizione i comportamenti dell’azienda, del personale e dei terzi devono uniformarsi con consapevole, costante e collaborativa puntualità alle disposizioni del Protocollo aziendale siglato tra azienda e OoSs e RSU il 24 marzo scorso.

Il documento prevede fra l’altro la costituzione di un apposito Comitato misto azienda-OoSs, all’interno del quale è presente anche il medico competente. In particolare, nei giorni scorsi, questo organismo ha verificato le misure messe in atto dall’azienda per elevare gli standard di sicurezza per i lavoratori: sanificazione dell’intero stabilimento, potenziamento del servizio di pulizia, igienizzazione e sanificazione di locali, impianti, mezzi, strumenti e uffici; elaborazione di nuove procedure operative generali, specifiche per area e di dettaglio per le singole attività.

Inoltre, tutti i dipendenti saranno dotati di mascherine e guanti che dovranno essere utilizzati durante le fasi di lavoro. E per meglio gestire l’emergenza, saranno ridotti al minimo gli spostamenti interni e l’utilizzo di mezzi aziendali ed è stata disposta la chiusura di spogliatoi, docce e mense. Infine, è stata prevista una riduzione dei turni e dell’orario di lavoro, oltre che il potenziamento del lavoro agile (Smart working).

Pertanto, nei reparti interessati dalla ripresa produttiva (lavorazioni a freddo e forgia) sarà presente circa il 23% dei lavoratori totali, suddivisi su due o tre turni al fine di limitare le compresenze e contenere gli spostamenti sul territorio.

red. eco.

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