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In Breve

| 31 marzo 2020, 16:41

A breve operativa la cassa integrazione in deroga per crisi coronavirus

RESTIAMO A CASA – Un primo passo concreto per far fronte crisi coronavirus. Soddisfazione di Confcommercio VdA; Domidiato ‘è necessario tenere alta la guardia perché la situazione sta diventando drammatica’

A breve operativa la cassa integrazione in deroga per crisi coronavirus

Via libera all'accordo quadro per l'erogazione della cassa integrazione in deroga. Infatti la Regione ed e i rappresentanti delle associazioni datoriali e dei sindacati hanno approvato all'unanimità l'ultimo atto necessario che permette alle aziende di avviare le procedure per la richiesta delle cassa integrazione i deroga. La Giunta regionale ha infatti preso atto dell'accordo.

L'importante era chiudere l'intesa quadro così come chiede il decreto legge  per iniziare a dare risposte alle centinaia lavoratori che attendono il trattamento di cassa in deroga. “Ora – spiega Adriano Valieri – direttore generale di Confcommercio VdA e membro del Consiglio Politiche del Lavoro - si apre la possibilità da parte delle piccole aziende presentare le istanze”.

Ovviamente sarà necessario che la Regione predisponga le procedure; per questo presto la Regione metterà a disposizione una piattaforma sulla quale si potranno inviare le richieste di cassa integrazione in deroga.

L’intesa quadro – sottoscritta anche da Confcommercio VdA -  prevede l'erogazione della cassa integrazione ai lavoratori delle piccole imprese private in tutti i settori produttivi per un periodo di 9 settimane.

“Tutto questo – ha commentato Graziano Dominidiato, presidente di Confcommercio VdA – è di grande importanza e dobbiamo dare atto all’assessore Luigi Bertschy (nella foto) dell’attenzione e della sensibilità dimostrata perché oggi più che mai si deve tenere alta la guardia perché la situazione sta diventando davvero drammatica”.

Possono pertanto beneficiare della CIGD i dipendenti di datori di lavoro del settore privato, ivi inclusi quelli agricoli, della pesca e del terzo settore, compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti, che non rientrano nella sfera di applicazione della cassa integrazione ordinaria, del Fondo di solidarietà FIS oppure dei Fondi di solidarietà alternativi già operativi.

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