Se i contagi mantengono l’andamento di questi ultimi giorni, mercoledì o giovedì l’ospedale di Aosta sarà saturo. Sarà un problema accogliere altri pazienti. E la preoccupazione è davvero tanta considerato che anche i medici ed il personale sanitario sono allo stremo. Da più settimane si sobbarcano di 10/14 ore al giorno di stressante e rischioso lavoro.
A questo si aggiunge la carenza di reagenti, protezioni personali, materiale vario. Inoltre a Bergamo è stata bloccata una partita di apparecchi destinati ad Aosta per la misurare la saturazione ossigeno dell'emoglobina.
Una situazione davvero complicata e a rischio che richiede con urgenza, è da circa un mese che Aostacronaca lo chiede, un Commissario che da come si sono messe le cose non deve essere un medico. Infatti i medici, gli infermieri e tutto il personale del Parini hanno allestito in quattro e quattr’otto un efficiente ospedale ‘Covid-19’. Un ospedale che funziona come un orologio svizzero e che su piano sanitario risponde con efficienza alle immense problematiche sanitarie così come il Laboratorio di analisi solo se fosse messo nelle condizioni di operare al meglio delle potenzialità e professionalità del personale.
Ciò che presenta qualche falla è il coordinamento extra ospedaliero: rapporti con il territorio, con i Comuni ed i Sindaci, con le micro comunità, i rapporti con la Protezione civile e che si occupi degli approvvigionamenti necessari per far fronte all’emergenza coronavirus. Perché la vera emergenza organizzativa è fuori dall’ospedale.
Per fare tutto questo è necessario un Commissario manager con esperienze amministrative, con competenze finanziarie, che abbia conoscenze extra Valle d’Aosta; meglio ancora se a livello europeo. Ma soprattutto che sia fuori dalla politica e che sia un uomo o una donna di azione fuori dall’ospedale perché le situazioni sono cambiate.
L’emergenza ha stravolto tutto e tutti. In emergenza si deve agire senza avere a disposizione ingenti risorse. Ma soprattutto in questa emergenza è necessario qualcuno che abbia competenze e conoscenze in gestione del personale. Oggi si deve organizzare al meglio con le risorse umane disponibili perché di figure professionali non si trovano lungo la strada.
Ultima a chiedere di nominare “subito un Commissario per l’emergenza sanitaria in grado di decidere e intervenire su tutto il territorio” è Rete Civica. Lo chiede perché “la situazione creata dall’estendersi dell’infezione da Coronavirus in Valle d’Aosta sta assumendo caratteristiche ben diverse dall’inizio della crisi”. Infatti la situazione è modificata e c’è chi ha affrontato l’inizio dell’emergenza con competenza e lungimiranza. Infatti all’emergenza sanitaria ospedaliera è stato risposto in modo eccezionale proprio perché non c’erano esperienze precedenti emergenze di tale portata
E’ proprio perché sono cambiate le situazioni oggi è necessario evitare che il Commissario sia un medico perché può rompere gli equilibri che si sono creati all’interno del Parini; un commissario che non necessariamente – come chiede Rete Civica - deve avere esperienza di emergenza in Pronto soccorso. Una cosa è organizzare un pronto soccorso quando ‘opera nella normalità’ altra cosa è la gestione di un’emergenza che investe l’intero territorio.
Oggi, alla luce proprio delle esperienze maturate in più di un mese di coronavirus, è necessario un Commissario manager, d’azione e catalizzatore e non divisore; capace di fare tesoro delle esperienza di chi fino ad oggi ha combattuto sul campo ed in prima persona.