AGRICOLTURA - 30 marzo 2020, 14:48

Per gli agricoltori all’emergenza coronavirus si aggiunge la calamità cinghiali

RESTIAMO A CASA - Confederazione Italiana Agricoltori delle Alpi ‘Inaccettabile che nel 2020 non riuscire a gestire una specie, il cinghiale, che provoca l'estinzione di un' altra, l’agricoltore

Per gli agricoltori all’emergenza coronavirus si aggiunge la calamità cinghiali

“Non basta, per noi agricoltori, lottare contro la straordinarietà di questa primavera, ci tocca anche fare i conti con quella che ormai è divenuta una triste ed ordinaria lotta per la sopravvivenza”. Gianni Champion, vice presidente della Confederazione Italiana Agricoltori delle Alpi prende posizione contro i gravi danni causati dai cinghiali.

L’ultima segnalazione, dopo i recenti danneggiamenti di campi agricoli nella media e bassa Valle, è del giovane agricoltore Manuel Piccot, che gestisce il mayen Bondina nel comune di Brissogne. Le foto sono più che eloquenti.

L'emergenza cinghiali – ribadisce Champion - va affrontata senza più mezzi termini. Non si tratta di una razza in via d'estinzione, ma di razza infestante per le attività agricole ma anche per la biodiversità”.

Rimarca la Confederazione Italiana Agricoltori delle Alpi: “Sono oramai due milioni i cinghiali stimati oggi in Italia, vale a dire più che raddoppiati nell'ultimo decennio; con tanto di rilevamento di specie ibride; incroci genetiche con maiali domestici  che di naturale hanno ben poco”.

Gianni Champion invoca “un patto sociale, una caccia fatta in un altro modo e un controllo serio. Non affidarsi ai soli cacciatori che hanno interesse a mantenerne alto il numero. E’ inaccettabile – conclude Champion (nella foto) - il non riuscire, nel 2020, a gestire una specie, il cinghiale, che comporta l'estinzione di un' altra, agricoltore”.

pi.mi.

Ti potrebbero interessare anche:

SU