CRONACA - 14 marzo 2020, 10:22

Controlli mobilità a tappeto per prevenire contagio Coronavirus in Valle

Questa mattina tre giovani carichi di zaini e con l'accento marcatamente lombardo sono scesi dal treno alla stazione di Aosta, camminando affiancati e con l'aria del turista-fai-da-te; subito allertate le Forze dell'ordine

Controlli mobilità a tappeto per prevenire contagio Coronavirus in Valle

E', in lontananza, la luce di un lampeggiante blu ad anticipare il passaggio dell'ennesima pattuglia delle Forze dell'ordine che per qualche secondo rompe il silenzio notturno. Poi la strada torna buia. Dal tramonto all'alba nelle arterie principali come nelle vie del capoluogo e dei paesi valdostani circolano ormai quasi soltanto poliziotti, carabinieri e finanzieri e chi viene sorpreso a bordo della sua auto deve avere una motivazione più che valida per aver violato l'ordine di non mettersi in viaggio se non per comprovata necessità, altrimenti sono guai. Ad oggi sabato 14 marzo sono stati quasi duemila i controlli sulla mobilità in Valle d'Aosta effettuati dalle Forze dell'ordine. Nelle ultime 72 ore si è passati dai 550 di mercoledì ai circa mille di giovedì e altrettanti venerdì, nell'ambito delle attività di sicurezza per l'emergenza Coronavirus.

Quello che preoccupa maggiormente - come ha ribadito ieri in conferenza stampa il presidente della Giunta regionale, Renzo Testolin - è il rischio che anche in questo fine settimana, come in quelli precedenti, le strade delle vallate laterali siano attraversate da auto di proprietari di seconde case in fuga dalle zone più colpite dal Covid-19.

C'è "l'impellenza di non fare spostamenti improvvidi - ha spiegato Testolin - per consentire di creare quelle situazioni di isolamento che sono funzionali al non diffondersi del virus". Ieri mattina nella Valdigne la polizia ha fermato cinque auto cariche di persone provenienti da Milano, da Torino e da Genova. Dopo aver verificato la residenza degli occupanti delle vetture e risultato che erano tutti privi di credibile autocertificazione circa la loro permanenza in Valle, gli agenti li hanno invitati a lasciare immediatamente il territorio regionale. Se dovessero essere nuovamente fermati, i turisti da Covid 19, come li ha definiti un poliziotto, rischiano una sanzione equivalente sino a tre mesi di carcere per il reato di violazione della di tutela dell'incolumità pubblica. 

Tanti i valdostani che hanno accolto l'invito del Presidente Testolin a rispettare rigidamente il protocollo sanitario senza per questo essere, comunque, ostili verso chi proviene da fuori Valle. Sui social sono virali i messaggi di accoglienza e solidarietà nei confronti dei turisti che si trovano in Valle soprattutto nelle seconde case, sorpresi dalle limitazioni agli spostamenti a causa del Coronavirus. Emblematico il post Facebook di un rappresentante della comunità di Ayas: "Cari turisti eravate, siete e sempre sarete i benvenuti nella nostra valle e da un paio di settimane avete deciso di fermarvi qui, ormai siete parte della comunità e assieme a noi affrontate la quarantena. Tutti assieme dobbiamo rispettare i limiti imposti dalla situazione, purtroppo le passeggiate e i giochi sulla neve dobbiamo rimandarli alle prossime stagioni. Anche se la nostalgia é tanta evitate raggiungimenti familiari nel week-end. Tutti assieme aiutiamo Ayas. Grazie a tutti. Gli Ayassini". 

In questo momento inizia a farsi sentire anche la problematica della mobilità lavorativa e in questo senso occorre anche, ha detto il presidente della Giunta, ridurre "il più possibile gli spostamenti dei dipendenti regionali. La loro presenza oggi negli sedi di lavoro è stata del 57 per cento (circa 950 dipendenti) e l'obiettivo è scendere sotto il 50 per cento".

p.g.

Ti potrebbero interessare anche:

SU