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FEDE E RELIGIONI | 27 febbraio 2020, 09:00

PAPA: Tempo di dare spazio alla Parola

PAPA: Tempo di dare spazio alla Parola

La Quaresima è «il tempo propizio» per «spegnere la televisione» e «staccarci dal cellulare» in modo da lasciare spazio alla Parola di Dio. È il consiglio spirituale suggerito da Papa Francesco ai fedeli che hanno partecipato all’udienza generale del Mercoledì delle Ceneri, svoltasi in piazza San Pietro la mattina del 26 febbraio.Ricordando l’esperienza dei quaranta giorni di preghiera e di digiuno vissuti da Gesù all’inizio del suo ministero, il Pontefice ha sottolineato il «significato spirituale del deserto», inteso come «luogo del distacco dal frastuono che ci circonda» e spazio per ritrovare «l’intimità con Dio».

In questo senso la Quaresima diventa «il tempo per dedicarsi a una sana ecologia del cuore», rinunciando non solo «a parole inutili, chiacchiere, dicerie, pettegolezzi», ma anche alla «troppa violenza verbale» alimentata dalle «tante parole offensive e nocive che la rete amplifica».

Oggi, ha riconosciuto il Papa, «siamo sommersi di parole vuote, di pubblicità, di messaggi subdoli»; così «ci siamo abituati a sentire di tutto su tutti e rischiamo di scivolare in una mondanità che ci atrofizza il cuore». Da qui l’invito a compiere l’esperienza del digiuno per liberarsi da tutte le «cose inutili che ci circondano» e «rinunciare alle cose vane, al superfluo, per andare all’essenziale».

In conclusione Francesco ha riproposto la metafora del deserto per invitare a vivere la Quaresima anche come «cammino di carità» verso tutte «le persone sole e abbandonate», in particolare «i tanti «poveri e anziani» che «ci stanno accanto e vivono nel silenzio, senza far clamore, marginalizzati e scartati».

Parlare di loro, ha affermato, «non fa audience, ma il deserto ci conduce a loro, a quanti, messi a tacere, chiedono in silenzio il nostro aiuto».Al termine della catechesi, salutando i vari gruppi presenti, il Papa ha voluto esprimere la sua «vicinanza ai malati del Coronavirus e agli operatori sanitari che li curano, come pure alle autorità civili e a tutti coloro che si stanno impegnando per assistere i pazienti e fermare il contagio».

Quindi ha rivolto un particolare pensiero ai dipendenti della Air Italy — impegnati in questi giorni in una decisiva vertenza dopo la messa in liquidazione della compagnia e il licenziamento del personale — auspicando che «la loro situazione lavorativa possa trovare un’equa soluzione nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie».

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