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ATTUALITÀ | 01 febbraio 2020, 17:00

Domenica e lunedì ancora schiarite e passaggi perturbati

PERICOLO VALANGHE: Il legame con le superfici sottostanti non è così buono: vi sono infatti croste lisce, da fusione rigelo o da vento, e strati a debole coesione di cristalli sfaccettati che costituiscono una base sfavorevole.

Infografica Centro Multifunzionale Regione autonoma Valle d'Aosta

Infografica Centro Multifunzionale Regione autonoma Valle d'Aosta

Dal Centro Funzionale Meteo della Regione Autonoma Valle d'Aosta giunge notizia che un'alta pressione sul Mediterraneo e una vasta depressione sull'Europa centro settentrionale favoriranno fino a lunedì correnti atlantiche che determineranno un alternanza di schiarite a passaggi perturbati, un rialzo delle temperature, venti in rinforzo e precipitazioni, anche intense sui confini, nevose a quote medio-alte.

Martedì la discesa della citata saccatura provocherà un sensibile calo termico, associato al transito di una perturbazione foriera di nuove precipitazioni, specie sulla dorsale. Successivamente il graduale allontanamento della bassa pressione dovrebbe ristabilire condizioni più soleggiate ma più fresche.

DOMENICA 2 FEBBRAIO

Molto nuvoloso, specie sul settore nord-occidentale con precipitazioni, più intense nel pomeriggio/sera sui confini. Limite neve in rialzo a circa 2400 m, qualche schiarita altrove.

Temperature: in aumento, specie le massime.

Pressione: stazionaria.

Venti: 3000 m da moderati a forti nord-occidentali, localmente anche molto forti; foehn nelle valli.

LUNEDI 3 FEBBRAIO

Abbastanza soleggiato con qualche addensamento residuo sulla dorsale.

Temperature: in lieve aumento, specie le massime, poi in calo dalla serata.

Pressione: in lieve calo.

Venti: 3000 m forti nord-occidentali; foehn nelle valli.

Problemi valanghivi: neve ventata e neve fresca.

Distacco provocato: 

Problemi valanghivi: neve ventata e neve bagnata.

Distacco provocato: prevalentemente alle esposizioni orientali, oltre i 2200-2400 m, vi è un'instabilità superficiale del pacchetto di neve recente ventata che mal lega con le croste lisce, da fusione rigelo o da vento, e con gli strati di cristalli sfaccettati sottostanti.
Il problema c'è su tutto il territorio, ma è più sentito nelle zone nord e ovest della regione che si differenziano per maggiori quantitativi di neve fresca e quindi per maggiore dimensione degli accumuli e magnitudo degli eventuali lastroni che si possono staccare.
Uno sciatore/escursionista può facilmente provocare il distacco di lastroni di superficie soffici o leggermente coesi, di medie e grandi dimensioni, dai pendii ripidi.

Distacco spontaneo: grazie al rialzo termico diurno, possibili scaricamenti e medie valanghe di neve umida a debole coesione e a lastroni, dai pendii molto ripidi, soprattutto in corrispondenza delle barre rocciose ed alle esposizioni soleggiate, oltre 2000 m. Formazione di bocche di balena e valanghe da scivolamento in probabile ripresa.
Nei settori nord-occidentali della regione, dai versanti orientali sovraccaricati dal vento, in singoli isolati casi, può staccarsi una valanga a lastroni di grandi/molto grandi dimensioni che, percorrendo i canali abituali, può raggiungere il fondovalle.

Condizioni generali

Neve fresca e manto nevoso
Quantitativi di neve fresca a 2300-2500 m:
- 40-60 cm in Val di Rhêmes, Valgrisenche, La Thuile, zone Monte Bianco, Valle del Gran San Bernardo, Valpelline, Valtournenche, alte valli di Ayas e Lys;
- 20-40 cm altrove e comunque a diminuire andando verso SE. 
Gli accumuli maggiori di neve ventata sono stati misurati a Valgrisenche, Gran San Bernardo e Cervinia con 70-80 cm.
Il limite neve è a 1300-1500 m. Il legame con le superfici sottostanti non è così buono: vi sono infatti croste lisce, da fusione rigelo o da vento, e strati a debole coesione di cristalli sfaccettati che costituiscono una base sfavorevole.

Valanghe osservate (ultime 24h)
Scaricamenti e valanghe di neve umida a debole coesione di piccole/medie dimensioni dai pendii molto ripidi/estremi soleggiati; segnalati anche diversi lastroni soffici su pendii ripidi e molto ripidi, di piccole, medie e grandi dimensioni, sia spontanei sia provocati, con debole e forte sovraccarico. Lo spessore dei lastroni segnalati va dai 40 ai 70 cm, e sono localizzati prevalentemente alle esposizioni orientali, oltre i 2200 m. Segnalati anche numerosi rumori di assestamento (whooms) e fessurazioni del manto nevoso al passaggio del singolo sciatore durante la progressione con le pelli.

Sciabilità: buona/ottima per via della recente nevicata
L'attività eolica dai quadranti occidentali durante la nevicata ha reso irregolare la superficie del manto nevoso, formando accumuli e zone erose fino alla neve vecchia anche in pieno pendio. La sciata risulta in generale bella, soprattutto dove la neve fresca, asciugatasi durante la notte, non è ventata, ma non è male anche dove rimaneggiata dal vento. La neve fresca nasconde solo parzialmente i sassi affioranti in prossimità di creste e colli che, localmente, sono stati nuovamente spazzati ed erosi dai venti.

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