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INTEGRAZIONE E SOLIDARIETÀ | 13 gennaio 2020, 17:16

Allarme abbandono scolastico anche in Valle d’Aosta

La nostra regione figura ai primi posti della classifica stilata da Cgia Mestre su abbandono scolastico. Un problema che forse è sottovalutato da chi mette politicamente in crisi la Regione per una poltrona

Allarme abbandono scolastico anche in Valle d’Aosta

Nel 2018  più di 15 giovani su cento in età compresa tra i 18 e i 24 anni hanno abbandonato precocemente l’attività scolastica. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA di Mestre. Un problema, quello dei descolarizzati, che colpevolmente è sottovalutato, visto che nei prossimi anni, anche a seguito della denatalità in atto, le imprese rischiano di non poter contare su nuove maestranze sufficientemente preparate professionalmente. Un problema che già oggi comincia a farsi sentire in molte aree produttive.

E non può certo consolare il fatto che nel 2018 gli abbandoni scolastici erano oltre il 26%  mentre nel 2018 la percentuale è scesa di oltre 10 punti percentuali ovvero il 15,1%, mentre la media nazionale è del 14%. C’è stata una contrazione del fenomeno, ma un elevato numero di giovani continua a lasciare prematuramente la scuola, anche dell’obbligo, concorrendo ad aumentare la disoccupazione giovanile, il rischio povertà ed esclusione sociale.

Una persona che non ha un livello minimo di istruzione, infatti, è in genere destinata per tutta la vita ad un lavoro dequalificato, spesso precario e con un livello retributivo molto basso, rispetto a quello cui potrebbe aspirare, almeno potenzialmente, se possedesse un titolo di studio medio-alto.

“Peraltro – segnala il segretario della Cgia Renato Mason - un Paese che aspira ad essere moderno, oltre a poter contare sull'utilizzo di tecnologie avanzate, è altrettanto importante che possa avvalersi di una manodopera qualificata. Altrimenti, c’è il pericolo di un impoverimento generale del sistema Paese e, in misura ugualmente preoccupante, di una marginalizzazione di molti soggetti che difficilmente potranno essere reintegrati attivamente nella nostra società. Tutti gli esperti, infatti, sono concordi nel ritenere che la povertà educativa e la povertà economica sono strettamente correlate”.   Le cause che determinano l'abbandono scolastico sono principalmente culturali, sociali ed economiche: i ragazzi che provengono da ambienti socialmente svantaggiati e da famiglie con uno scarso livello di istruzione hanno maggiori probabilità di abbandonare la scuola prima di aver completato il percorso di studi. C'è anche un fattore di genere: ad abbandonare precocemente la scuola sono più i maschi che le femmine.

In piazza Deffeyes che fanno per ridurre ulteriormente il fenomeno?

A livello territoriale italiano sono le regioni del Sud a registrare i livelli più elevati di abbandono scolastico. Nel 2018 in Sardegna il 23 per cento dei giovani ha lasciato la scuola prima del conseguimento del titolo di studio (diploma professionale, diploma di maturità, etc.). Seguono la Sicilia con il 22,1 per cento e la Calabria con il 20,3 per cento.

Preoccupa la situazione di quest’ultima regione che rispetto a quasi tutte le altre è in controtendenza rispetto al dato relativo al 2008: l’abbandono scolastico in questi ultimi 10 anni è aumentato dell’1,8 per cento. Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (entrambe con il 8,9 per cento), Abruzzo (8,8 per cento) e Umbria (8,4 per cento) sono le regioni più virtuose.  

pi.mi.

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