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FEDE E RELIGIONI | 18 novembre 2019, 09:00

PAPA: Fedeli all’autorità morale dei piccoli che soffrono

PAPA: Fedeli all’autorità morale dei piccoli che soffrono

«L’autorità morale dei bambini malati e sofferenti è l’identità più vera dell’ospedale Bambino Gesù». Lo ha ricordato Papa Francesco alla grande famiglia del nosocomio pediatrico romano, ricevuta in udienza sabato mattina, 16 novembre, nell’Aula Paolo VI.

Nel suo discorso, articolato sulle testimonianze che gli sono state consegnate all’inizio dell’incontro da alcuni responsabili, medici, volontari e famiglie, il Pontefice ha rimarcato «la vocazione originaria» e «l’identità più vera» dell’ospedale, che manifesta «la speciale predilezione della Santa Sede per l’infanzia, col proprio stile di cura amorevole dei piccoli degenti, offrendo una testimonianza concreta del Vangelo, in piena sintonia con quanto insegna la Chiesa».

E in proposito, interrompendo per qualche istante la lettura del testo preparato, ha voluto compiere un gesto di grande significato, benedicendo «le mani dei medici e degli infermieri» che aiutano «i bambini nel loro percorso di malattia e di ricovero».Francesco non ha mancato poi di sottolineare la centralità della ricerca nell’attività del nosocomio e ha rimarcato in particolare gli importanti risultati raggiunti «nel campo della diagnostica delle malattie rare e della cura delle patologie complesse».

Risultati che hanno consentito anche di aiutare bambini affetti da patologie particolarmente complesse e di aprirsi alla collaborazione «col personale sanitario dei Paesi più svantaggiati». Dal Pontefice è giunto anche il riconoscimento che l’attività del Bambino Gesù «richiede risorse e spazi adeguati» ed esige perciò «nuovi investimenti nelle strutture e nelle tecnologie», garantendo sempre «sostenibilità ed efficienza».In precedenza il Papa aveva incontrato nella Sala Clementina i partecipanti alla plenaria del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, che si è svolta in questi giorni sul tema «I fedeli laici, identità e missione nel mondo».

Proprio riferendosi alla riflessione dell’assemblea, Francesco ha indicato ai presenti due impegni concreti — «sentire con il cuore della Chiesa» e «avere uno sguardo da fratelli» — soffermandosi in particolare su due aspetti. Anzitutto, ha messo in guardia dalla tentazione di «clericalizzare i laici», esortando a privilegiare la dimensione del «servizio» affidato loro dalle diocesi. Poi ha parlato del ruolo della donna nella Chiesa e ha invitato a non aver paura di «inserire le donne nei posti di consiglio, anche di governo», tenendo presente che «il posto della donna nella Chiesa non è soltanto per la funzionalità» ma «va oltre».

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