SANITÀ, SALUTE E STARE BENE - 25 ottobre 2019, 08:00

Valle d’Aosta ko in materia di Livelli essenziali di assistenza (Lea)

Ma ad unire Italia meridionale e settentrionale sono le liste d'attesa, con un italiano su due che dichiara di aver avuto difficoltà ad accedere a visite o esami per questo motivo

Valle d’Aosta ko in materia di Livelli essenziali di assistenza (Lea)

Rispetto all'antinfluenzale,ovunque al di sotto della soglia raccomandata, le più virtuose sono Umbria, Calabria e Molise che superano il 60%; le meno virtuose Bolzano (35%), Sardegna e Valle D'Aosta al 44% ultime della classifica.

A fare il punto sulle conseguenze della modifica del titolo V della Costituzione è il nuovo Rapporto dell'Osservatorio sul Federalismo in Sanità, presentato da Cittadinanzattiva dal quale è emerso che Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono garantiti solo in 9 regioni su 21 e il Piano Nazionale Cronicità non ancora approvato in 4; la Valle d’Aosta lo ha approvato, ma è ultima in fatto vaccinazioni antinfluenzali.

Il Sud arranca sugli screening oncologici, mentre le coperture vaccinali restano insufficienti un po' ovunque, soprattutto va al nord. Ma ad unire Italia meridionale e settentrionale sono le liste d'attesa, con un italiano su due che dichiara di aver avuto difficoltà ad accedere a visite o esami per questo motivo.

Per quanto riguarda l'erogazione dei Lea le Regioni che li garantiscono sono: Piemonte, Lombardia, P.A. di Trento, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche.

(tanto lavoro per l'assessore regionale alla sanità, Mauro Baccega)

In tema di prevenzione dei tumori, sono 5 le regioni inadempienti rispetto ai Lea sull'adesione agli screening oncologici: Calabria, Campania, Sicilia, Puglia e Sardegna. Ad esempio, alla mammografia in Campania aderisce appena il 48% delle donne, nella provincia di Trento l'89%. Quanto alle coperture vaccinali, riporta Cittadinazattiva, l'immunità di gregge per i vaccini obbligatori è stata raggiunta nel 2018 da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana ed Umbria. Tutte le altre sono al di sotto del 95%, con punte negative nel Friuli Venezia Giulia (90%) e P.A. di Bolzano (85%). Per il vaccino contro la varicella, solo Basilicata e Puglia vanno oltre il 91%.

"L'effetto delle autonomie regionali rischia di peggiorare la disparità nell'accesso alle cure con cui i cittadini già oggi devono fare i conti", dichiara Anna Lisa Mandorino, vicesegretaria di Cittadinanzattiva. Per questo, "rilanciamo la riforma costituzionale promossa con la campagna #diffondilasalute, con l'obiettivo di restituire centralità alla tutela del diritto alla salute”.

red. cro.

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