"Un costruttore della Repubblica, una figura storica importante per tutto il Paese, fondatore del sindacato libero, con forti radici nella dottrina sociale della chiesa e con uno sguardo al futuro". Così la Segretaria generale della Cisl, Protagonista centrale del sindacalismo italiano, attivo anche nell’associazionismo cattolico e nelle istituzioni, Pastore fu il primo Segretario della Cisl.
"Oggi le sue parole sono assolutamente attuali: centralità della dignità della persona e quindi centralità del lavoro, partecipazione e protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici. Un messaggio assolutamente attuale che molto ancora ha da insegnare a tutto il Paese", sottolinea Jean Dondeynaz, Segretario Generale Cisl VdA.
"Per la Cisl, la ricorrenza dei cinquant’anni dal giorno in cui il fondatore Giulio Pastore ci ha lasciato non è un semplice momento rituale, - commenta Annamaria Furlan nel corso - ma l’occasione per riflettere sull’oggi attraverso il suo lascito e la straordinaria modernità che lo caratterizza, con riferimento ai valori etici e ai fini" ha dichiarato la Furlan aprendo l'iniziativa ricordando come "questa visione, rigorosa e pragmatica, parli ancora al nostro tempo denso di contraddizioni e d’ingiustizie sociali. Trascorso mezzo secolo, - ha osservato - l’universo di valori e dei fini di Pastore e della Cisl, unitamente al progetto di civiltà e di democrazia che ispirano, continuano ad essere un riferimento prezioso in questo nostro tempo travagliato, che richiede lungimiranza, cooperazione e coraggio innovativo per rendere concreta la centralità della persona e del lavoro".
La grande attualità del pensiero di Pastore è che ancora oggi dettano il fine della missione della Cisl": dall'Europa alla questione meridionale; dalla scelta cosiddetta 'industrialista' di Pastore "nella sua visione di lungo periodo, pragmatica e sistemica", al concetto che "l’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, famigliari, lavorativi, urbani: se non ci può essere la politica dei due tempi già richiamata, non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale”.
Pastore posizionò da subito la Cisl nella prospettiva europeista, che rappresentava la condizione per realizzare gli scopi programmatici fondamentali per i quali è nata. L’obiettivo fondamentale della costruzione di un'Europa unita come presidio di pace nel mondo e di esistenza democratica e sviluppo dei popoli europei, potrebbe essere una dichiarazione dei nostri giorni.
"Il nostro futuro - sottolinea Dondeynaz - sarà in Europa o non sarà. Il futuro dell’Italia sarà per tutti, da sud a nord, o non sarà. Pastore ci ricorda costantemente l’importanza del libero sindacato in riferimento al corretto funzionamento della democrazia, alla propria missione elettiva, alle aspettative dei lavoratori".