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FEDE E RELIGIONI | 15 ottobre 2019, 09:00

PAPA: Impegnarsi sulla strada del dialogo per la Siria

PAPA: Impegnarsi sulla strada del dialogo per la Siria

Un rinnovato «appello ad impegnarsi con sincerità, con onestà e trasparenza sulla strada del dialogo per cercare soluzioni efficaci» in Siria è stato lanciato dal Papa domenica 13 ottobre. Con il pensiero rivolto «ancora una volta al Medio Oriente» e «in particolare, all’amata e martoriata Siria da dove giungono nuovamente notizie drammatiche sulla sorte delle popolazioni del nord-est del Paese, costrette ad abbandonare le proprie case a causa delle azioni militari», il Pontefice ha sottolineato come tra queste popolazioni vi siano «anche molte famiglie cristiane».

Le sue parole sono riecheggiate dal sagrato della basilica vaticana, prima dell’Angelus con cui ha concluso la messa per la canonizzazione di John Henry Newman, Giuseppina Vannini, Mariam Thresia Chiramel Mankidiyan, Dulce Lopes Pontes e Margherita Bays.

Cinquantamila fedeli, devoti dei nuovi santi, vi hanno partecipato in piazza San Pietro. Provenivano da Inghilterra, Italia, India, Brasile e Svizzera, le nazioni di origine dei cinque, ma anche dai paesi in cui si sono sviluppate le opere scaturite dal loro impegno.

All’omelia il Pontefice, riproponendone l’esempio, ha esortato i presenti a pregare per poter divenire alla loro scuola «“luci gentili” tra le oscurità del mondo».

Al termine, prima di impartire la benedizione, Francesco ha guidato la recita della preghiera mariana, ringraziando le delegazioni ufficiali intervenute — a capo delle quali, tra gli altri vi erano il presidente italiano Mattarella e il principe Carlo di Galles — e ricordando anche «quanto sta accadendo» in Ecuador. «Mi unisco al dolore per i morti, i feriti e i dispersi», ha detto, incoraggiando «a cercare la pace sociale, con particolare attenzione alle popolazioni più vulnerabili, ai poveri e ai diritti umani».

In precedenza, il Pontefice aveva ricevuto la Nazionale italiana di calcio, esortando a non nascondere mai la «tenerezza che tutti abbiamo», quella felicità che viene dal gioco, perché «anche con una palla di stracci si fanno dei miracoli».

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