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AGRICOLTURA | 15 ottobre 2019, 18:00

In Valle quest'anno vino più buono ma produzione calata del 10%

In Valle quest'anno vino più buono ma produzione calata del 10%

Si può vedere mezzo vuoto o mezzo pieno, il bicchiere di vino stillato dalla vendemmia 2019 dei viticoltori valdostani. L'estate torrida ha influito negativamente sulla quantità, limitando la produzione soprattutto nei vigneti di bassa valle, ma ha modificato positivamente le qualità organolettiche dell'uva: l'elevata escursione termica infatti influisce sullo sviluppo ottimale dell'uva e in Valle quest'anno per diversi giorni si è passato dai 9,10 gradi nelle prime ore del mattino ai 28,30 del mezzogiorno, come rilevato dai sensori termici che diversi produttori hanno piazzato nelle vigne. Uno scarto di temperatura in grado di dare al futuro vino profumi, aromi  e persistenza eccellenti.

Per contro, è questo autunno ancora molto soleggiato e con poche piogge a determinare il 'blocco' della produzione: meno grappoli in vigna, 'fermati' da temperature e clima secco fuori stagione. Su un totale di 500 mila quintali realizzati nel 2018, per quest'anno la perdita è stimabile è di circa il 10%, ovvero 50mila quintali.

"E' possibile che dalla vendemmia di quest'anno nascano vini in grado di raggiungere qualità più che eccellenti - commenta Gualtiero Crea, produttore di Nus - anche perchè come tre anni fa quest'estate abbiamo riscontrato condizioni ottimali in vigna". In autunno è piovuto poco e pertanto la quantità di uva è stata certamente inferiore rispetto al 2018, soprattutto nei vigneti a mezza costa ed esposti a sud.

Le vendemmie, escluse le 'novembrine' tardive, sono state completate da Courmayeur sino a Chatillon e dovrebbero terminare questa settimana anche in bassa Valle.

i.d.

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