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Aosta Capitale | 20 settembre 2019, 08:00

Aosta: In più di quattro anni da Centoz zerometri piste ciclabili in città, facciamo una bicipolitana

Servono infrastrutture comode, veloci ed economiche e la bicipolitana risponde a queste esigenze, garantendo l’accesso in sicurezza ai luoghi critici. Una bicipolitana che collega tutta la plaine attraversando tutti i centri urbanizzati

Aosta: In più di quattro anni da Centoz zerometri piste ciclabili in città, facciamo una bicipolitana

Il popolo dei ciclisti è cresciuto moltissimo negli ultimi anni, e anche in città sono sempre più numerosi coloro che usano la bicicletta. Ma sono in aumento anche coloro che usano il monopattino e il monopattino elettrico auto bilanciato. Ma sarebbero ben di più se ci fossero piste ciclabili per entrare in città. Non basta istituire le Ztl per impedire il transito delle auto se non si creano le condizioni per consentire ai cittadini di utilizzare mezzi alternativi come la bicicletta.

E’ inutile salassare gli automobilisti che devono pagare le zone blu se gli non hanno la possibilità di raggiungere il centro o dal centro andare in periferia in bicicletta.

E’ inutile ridurre il numero di parcheggi penalizzando così il commercio, lo shopping, il passeggio se non si adottano misure per consentire una mobilità dolce o si istituiscono trasporti gratuiti.

Ad Aosta, non c’è un metro di pista ciclabile. Da quando si è insediato il sindaco ha promesso pedonalizzazioni e piste ciclabili ma di piste ciclabili nemmeno l’ombra e le pedonalizzazioni sono fatte su misura per penalizzare il commercio ed il turismo.

I residenti in centro devono pagare la gabella per entrare nella propria abitazione; chi abita ai margini del centro storico ha a disposizione parcheggi bianchi e blu a gogo.

Per equità si dovrebbe eliminare da un lato delle strade il parcheggio e creare piste ciclabili così come è stato fatto in tante città.

Al momento le piste ciclabili riguardano le aree extraurbane o extra centro e non vie cittadine vere e proprie, cioè quelle che si intende per piste ciclabili urbane, ovvero corsie dove ogni cittadino possa spostarsi in bici in sicurezza nel traffico.

Ai tempi di Alpe in consiglio comunale i consiglieri avevano portato avanti una convinta battaglia, anche per i limiti di velocità. Ma gli eredi di quell’Alpe, ora nella squadra di Rete Civica, hanno abbandonato il campo. Per non parlare dell’Uv che pur avendo una delegazione assessorile non batte ciglio.

Eppure  è preferibile creare piste ciclabili in città, per promuoverne un uso diffuso e alleggerire il traffico piuttosto che organizzare una volta l’anno l’inutile Città senza auto.

La band Centoz non ha capito che ci sono due tipi di piste ciclabili: quelle sportive e per passeggio e quelle per la mobilità sostenibile in città. Ma se lo hanno capito allora non creano piste ciclabili per evitare di perdere gli incassi dei parcometri. La centoz’band non è per le scelte coraggiose per la realizzazione di piste ciclabili urbane.

L’altra contraddizione della centoz’band è la messa a disposizioni delle bici in affitto e non creare piste ciclabili per consentire di raggiungere in sicurezza i vari punti cittadini.

Nel piccolo di Aosta si potrebbe, senza grandi risorse finanziarie, realizzare una bicipolitana. Un sistema fatto di linee colorate, facilmente identificabili e con una serie di servizi a corredo: punti di gonfi aggio in convenzione con qualche officina, acqua, parcheggi a completamento delle esistenti stazioni di bike sharing.

Di più bisogna garantire che le piste ciclabili non abbiano interruzioni e siano integrate con una segnaletica chiara e univoca. Servono infrastrutture comode, veloci ed economiche e la bicipolitana risponde a queste esigenze, garantendo l’accesso in sicurezza ai luoghi critici.

Una bicipolitana che collega tutti i centri urbani della plaine. Le piste ciclabili per sport o passeggio già ci sono lungo l’envers. Ma chi abita all’adret che fa?

Questo dovrebbe impegnarsi a fare chi si candida all’Hotel de la Ville indicando però tempi certi.

L’era delle promesse è finito.

piero.minuzo@gmail.com

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