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CRONACA | 18 settembre 2019, 09:30

Disabile malata di sclerosi minacciata di sfratto dalla Regione

Disabile malata di sclerosi minacciata di sfratto dalla Regione

Si chiama Serena Genzoli, ha 38 anni e dal 2014 la sclerosi multipla la costringe in carrozzella. E' in emergenza abitativa sanitaria ad Aymavilles da tre anni, in un alloggio Erp dove vive con il marito e la figlia 17enne; lui fa il corriere, la ragazza è studentessa e da tempo la famiglia monostipendio non riesce a onorare la rata dell'affitto. Ha raggiunto una morosità per svariate migliaia di euro e la Regione ora sta intimando lo sfratto.

"Sono stufa delle minacce di sfratto da parte degli operatori che si occupano di emergenza abitativa -  ha raccontato la donna alla giornalista de La Stampa Francesca Soro - l'ultima mi ha fatto piombare nell'angoscia e nella rabbia. Mi hanno detto 'beh metteremo tua figlia in casa-famiglia e te in una struttura per disabili'. Alla Regione ho proposto un piano di rientro dal mio debito di 6.600. Ma vogliono il triplo. Io per quella cifra non ce la faccio".

Il marito di Serena fa il corriere ma non sta lavorando a causa di un incidente sul lavoro: la famiglia è anche vessata delle cartelle di Equitalia da saldare e si trova in difficoltà  a trovare i soldi per pagare i 300 euro mensili chiesti per l'alloggio.

"Insieme all'assistente sociale e alla responsabile dell'edilizia pubblica  -  afferma Genzoli - abbiamo fatto un piano di rientro da 150 euro al mese, ma la Regione non lo vuole firmare e ne chiede 450".

La somma richiesta dall'Amministrazione regionale comprende la rata per il debito e l'affitto del mese corrente "ma non potremmo pagare quella cifra, se no non avrei firmato", spiega la donna, preoccupata anche perchè la morosità preclude la possibilità di accedere alla graduatoria per la casa popolare.

"Ho documentato le nostre spese tra cui l'acquisto di un'auto nuova dove ci sta la sedia a rotelle e un divano con seduta elettrica per agevolarmi in casa –  precisa Serena Genzoli -, ma secondo la Regione si tratta di beni di lusso". L'assessorato regionale delle Politiche sociali starebbe "monitorando il caso". 

i.d.

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