Ha ragione da vendere Romano Dell’Aquila quando dichiara il suo amore per la città di Aosta e denuncia quel sentimento caro ai romantici tedeschi che va sotto il nome di sehnsuch, vale a dire struggimento, nostalgia di bellezza.
Una bellezza irrimediabilmente perduta o solo sfiorata e poi mancata? Non lo sappiamo e forse non lo sapremo mai.
Non ci dispiacerebbe, tuttavia, che un po’ di” socialisti d’antan” rispolverassero i temi che hanno fatto sperare gli aostani nelle “magnifiche sorti e progressive” di Aosta Capitale e riaprissero un dialogo con l’aostanità smarrita oggi rassegnata a vivere sotto traccia.
Beau jeste