L’eco della disumanità seguita allo sbarco dei 42 migranti dalla SeaWatch e all’arresto della capitana Carola Rackete non si è ancora spenta, ma non resterà un’eco.
Questo episodio è un punto di svolta, ci sarà un prima e un dopo e chiunque ritenga di non voler dire nulla in proposito in realtà avrà avallato la marea disumana aizzata dal ministro dell’inferno.
Tralasciamo le “analisi giuridiche” dei leoni da tastiera, perché sono nulle, ci soffermiamo, invece, sulle affermazioni autoritarie, fasciste che dimostrano l’arroganza e anche l’inconsistenza del ministro, sulla totale sparizione degli altri membri del governo e all’opposto sulla dignità, il coraggio, la fermezza, l'umanità della capitana della nave. Le 42 persone sono in salvo, finalmente, nell’unico “porto sicuro” che avevano a disposizione, alla capitana e all’equipaggio tutta il nostro ringraziamento e la nostra solidarietà. Questo atto di coraggio è anche una lezione di diritto: il decreto Salvini bis non è altro che un atto di bullismo governativo.
I portavoce Jeanne Cheillon Alexandre Glarey