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CRONACA | 21 giugno 2019, 09:33

Così la polizia ha 'incastrato' a tempo record i rapinatori del minimarket

L'ispettore superiore Gino Tosetti e la dirigente dell Squadra mobile di Aosta, Eleonora Cognigni

L'ispettore superiore Gino Tosetti e la dirigente dell Squadra mobile di Aosta, Eleonora Cognigni

Sono stati scoperti in meno di un'ora ma la collaborazione della popolazione e la conoscenza del territorio sono stati elementi importanti per rintracciare i responsabili  della rapina di sabato 15 giugno nel minimarket 'La Bottega' di corso St. Martin de Corléans, ad Aosta.

Lo ha spiegato il commissario capo Eleonora Cognigni, dirigente della Squadra mobile della questura di Aosta, durante la conferenza di giovedì 20 giugno per illustrare insieme all'ispettore superiore Gino Tosetti i dettagli dell'operazione che ha condotto all'arresto, con l’accusa di rapina aggravata, di Paolo Formento, 32 anni e Devid Mex (22).      

Indispensabile, secondo la polizia, la foto della moto scattata da alcuni testimoni, dalla quale è stato possibile acquisire elementi come i caschi usati dai rapinatori e la targa coperta da nastro adesivo, che ha fatto capire come la moto evidentemente fosse di proprietà di uno dei due, altrimenti se fosse stata rubata non sarebbe stato necessario evitarne l'identificazione.

Gli investigatori attendono l'esito di alcuni accertamenti per valutare connessioni con la rapina avvenuta alla farmacia comunale in corso Ivrea sabato 8 giugno. Dopo quell'episodio sono stati intensificati i controlli del territorio e sono stati messi in campo più agenti.      

Per quanto riguarda la rapina a 'La Bottega' sia il Il bottino di 150 euro sia l'arma usata sono stati recuperati.                                            

 La pistola è risultata essere una scacciacani di libera vendita. Ha tutte le fattezze di una pistola vera e propria tanto che un comune  cittadino può riconoscerla come tale e la fiammata prodotta dallo sparo avrebbe potuto ferire.     

Molte le aggravanti contestate ai due arrestati, tra le quali appunto l’uso di armi per il quale rischiano una pena che parte da sei anni di carcere.                                                        

red. cro.

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