"Il Rollandin ha certamente violato il dovere di imparzialità, trasparenza e correttezza impostogli dall'articolo 97 della Costituzione dal momento che è evidente come lo stesso si sia asservito agli interessi personali del Cuomo, asservimento che in concreto si è tradotto nella spendita della propria influenza sulle due società a partecipazione pubblica (Deval spa e Autoporto spa)".
Lo scrive il gup del tribunale di Aosta Paolo De Paola nelle motivazioni della sentenza con cui il 28 marzo ha condannato per corruzione l'ex presidente della Regione (poi sospeso dal Consiglio Valle in base alla legge Severino) a quattro anni e sei mesi di reclusione. L'imprenditore Gerardo Cuomo (corruzione e turbativa d'asta), titolare del Caseificio valdostano, era stato condannato a 3 anni e 8 mesi.
La condanna di Rollandin fa riferimento alle sue presunte pressioni per far trasferire Deval da un capannone di Autoporto spa, per far spazio al Caseificio valdostano, garantendo a Cuomo un contratto di affitto vantaggioso.
Inoltre secondo il gup "il sostegno politico fornito dal Cuomo al Rollandin (sostegno evidentemente interessato per finalità illecite) si è protratto oltre le elezioni regionali del 2013, essendosi manifestato anche nel sostegno a candidati vicini al Rollandin in occasione delle elezioni amministrative del 2015". In questo senso, Gerardo Cuomo, interrogato dal pm Luca Ceccanti, ha dichiarato: "Rollandin non mi ha mai chiesto espressamente voti perché non ne aveva bisogno, perché era scontato che io lo avrei aiutato. Faccio presente che in questa regione se uno ti si avvicina lo fa perché ha il suo interesse e ovviamente è sempre una questione di tornaconto reciproco".
A questo riguardo il giudice riporta, tra l'altro, un'altra dichiarazione di Cuomo al pm: "Voglio essere sincero: è evidente che se io sono entrato nei locali Deval sicuramente è stato perché c'è stato un intervento di Rollandin o di qualcun altro. Per me questo è un fatto evidente"
"Elemento chiave di collegamento del ruolo del Rollandin in concorso con l'Accornero è fornito non solo dal Cuomo - scrive il gup - ma anche dallo stesso imputato Accornero che, nella propria memoria, spiega di essere stato direttamente contattato dal Rollandin e di essersi dunque attivato secondo le direttive da quest'ultimo impartitegli".
"Il presidente Augusto Rollandin - spiega Accornero nella memoria - mi chiese, come ex amministratore di Structure Vallée d'Aoste, quali sarebbero stati i tempi di un intervento di ristrutturazione e io ho schematizzato la procedura su un mio appunto". Il riferimento è ai lavori che erano stati previsti in una capannone di Gignod (la ex Scott) per il trasferimento di Deval (poi spostatasi invece altrove) finalizzato all'espansione del Caseificio valdostano nei locali di Autoporto, a Pollein.