Ci sono dubbi sulla la regolarità di tutti i box di metallo o plastica sparsi in Valle d'Aosta e usati occasionalmente per fare contravvenzioni. Ora sono presenti anche sulle strade del Comune di Aosta. Secondo un giudice, infatti, che ha annullato una multa per eccesso di velocità da 56 euro elevata con i ‘velo ok’ (involucri di plastica che possono contenere gli autovelox), anche queste postazioni dovrebbero essere autorizzate dalla prefettura.
Se le postazioni non ha il benestare della prefettura perché soltanto in certi casi ha il rilevatore all’interno. C'è poi la questione della questione relativa alla contestazione sul posto dell'infrazione.
Per il giudice di pace di Imola, invece, questi box sono autovelox ibridi assoggettati alle regole di quelli fissi. Ad assistere l’automobilista che ha ottenuto l’annullamento, il legale Martino Pioggia, che si aspetta il ricorso del Comune: "Mi difenderò con determinazione. Certo, il codice della strada va rispettato, ma anche la pubblica amministrazione deve rispettare le regole". La sentenza si basa sull’ipotesi che i velo ok siano assimilabili ai comuni autovelox fissi per cui, come tutti sappiamo, serve l’autorizzazione della prefettura. Ma né lo strumento di rilevamento, né l’alloggio sono strumenti fissi: c’è una vasta letteratura che conferma la legittimità dei velo ok e di conseguenza delle multe.