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Salute in Valle d'Aosta | 14 aprile 2019, 17:00

Per la sanità valdostana servono azioni rapide e concrete

Trovero (Cgil) 'Ci lascia perplessi l'affermazione dell'assessorato regionale alla sanità che dice "Stiamo risolvendo", il problema esiste. Ci vanno mesi per un'ecografia o per esami diagnostici importanti'

Per la sanità valdostana servono azioni rapide e concrete

"Che tipo di salute vogliamo?". Il tema è stato sviluppato in occasione del coordinamento unitario sulle politiche della salute, che ha avuto luogo a Roma. Presenti tutte le organizzazioni sindacali in rappresentanza delle varie regioni. Per la Valle d'Aosta c'era solo Fp Cgil Valle d'Aosta con Pietro Trovero, componente della segreteria generale regionale di Funzione Pubblica che ha messo in evidenza "le criticità che si verificano in Valle d'Aosta: dall'organizzazione di legami forti tra ospedale e servizi territoriali per affrontare la crescente domanda di cure e di assistenza verso la cronicità fino ad arrivare alle liste d'attesa lunghe".

Trovero ha poi rimarcato il fatto che bisogna ricominciare a parlare di salute dei cittadini, più che di sanità.  Per Trovero, infatti: "È necessario dare attenzione alla persona. La salute è un diritto sancito dalla costituzione".

Infatti durante il coordinamento è emerso proprio "che stiamo andando verso un sistema di privatizzazione a cui nessuno, tra le forze sindacali, vuole arrivare. Bisogna quindi ripensare al servizio sanitario investendo".

Tra gli argomenti, à la une, le liste d'attesa. "Ci lascia perplessi l'affermazione dell'assessorato regionale alla sanità - rimarca Trovero - che dice stiamo risolvendo, il problema esiste. Ci vanno mesi per un'ecografia o per esami diagnostici importanti. È evidente che non si tratta più solo di un problema di organizzazione".

Il sindacalista sottoliena ancora: "La salute deve essere vista come un investimento non come una spesa. Bisogna cominciare a ripensare al servizio sanitario. Inoltre, oltre a investire sul potenziamento delle infrastrutture, si dovrebbe investire sul personale".

Guardado a livello nazoiponale emerge che nella manovra del Governo centrale non sono state stanziate risorse sufficienti per rinnovare i contratti di lavoro, i cui costi sono interamente a carico delle Regioni. Non sono stati destinati fondi neppure per sbloccare le assunzioni, punto fondamentale quest'ultimo anche in vista di una possibile riduzione del personale che si potrà avere come conseguenza dell'applicazione della quota 100.

"Senza una graduale e adeguata sostituzione tra vecchio e nuovo personale - aggiunge Trovero - si potrebbe mettere in discussione l'erogazione dei servizi sanitari. In Valle d'Aosta ormai è chiara anche la carenza di personale nei reparti, un po' dovuta al fatto che la prova di conoscenza della lingua francese mette dei limiti sulle nuove assunzioni e un po' dovuto anche al fatto che il personale decide di andare a lavorare in altre regioni o addirittura, come nel caso del personale della Valle d'Aosta, sono stati numerosi i trasferimenti in Svizzera".

Pitro Trovero esprime infine il rammarico perché "la nostra sanità in passato è stato un fiore all'occhiello sotto vari punti di vista. Da un po' di tempo si comincia a vedere un declino. Con la salute dei cittadini non si gioca. È il caso quindi che chi ci governa rivolga più attenzione a questo settore e metta in campo azioni concrete per risolvere le criticità".

red. pol.

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