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ATTUALITÀ | 30 marzo 2019, 09:30

CROLLO DI UN MITO

CROLLO DI UN MITO

-Ognuno di noi ha dei miti, incarnati in personaggi storici o in gruppi di persone, partiti, chiese, band o, magari, parenti, genitori, nonni e via dicendo. E ognuno di noi ha sperimentato qualche volta la “caduta dal piedistallo” di questo o quel mito.- Questo scrive Goat Wolf su Wordpress.

E continua – Un mito ci serve a trovare quello di cui sentiamo la mancanza. La speranza in qualcosa di diverso, di puro, di perfetto e incorruttibile.-

E qui crolla tutto. Perché le ultime parole “puro, perfetto e incorruttibile”, sono state messe a dura prova dalla sentenza emessa ieri dal Giudice di Aosta che ha condannato “il mito per eccellenza di molti valdostani”, Augusto Rollandin, a 4 anni e 6 mesi.

Il punto però è: siamo stati noi a creare il mito, a costruirlo, oppure è il mito che ha generato i suoi fans?

-Certo è che, quando eleggiamo una persona a nostro modello – dice ancora Goat Wolf - dimentichiamo (forse) che quella persona è umana tanto quanto noi e perciò ha debolezze come le nostre, difetti come i nostri e quando questo lato umano viene svelato la delusione arriva come una coltellata. Ci sentiamo traditi.

Illuminanti, a questo proposito, le parole di uno che (probabilmente) nel “mito” ha creduto, ma dal “mito” è (altrettanto probabilmente) stato colpito: Luciano Caveri. Deputato, poi consigliere regionale ed ex-Presidente della Regione, scrive oggi – spero davvero che in quest’ultima vicenda nessuno si nasconda dietro alla pur legittima presunzione d’innocenza. Interventi opportuni avrebbero evitato quella diaspora unionista in cui la logica del “divide et impera” ha privato l’Union Valdotaine di risorse e intelligenze nel nome dell’uomo solo al comando, grande incantatore, facilmente propenso a liberarsi di chi potesse fargli ombra – ed a proposito di mito aggiunge – così si è creato il mito del lavoratore indefesso e decisionista, minaccioso e generoso secondo le circostanze, di certo implacabile nell’usa e getta delle persone, senza troppi scrupoli.-

Fin de citation. Ma adesso cosa faranno i suoi fans? Dai componenti dell’aula già arrivano le prime, timide, reazioni.

ADU dice che Rollandin non ha fatto tutto da solo. Ed è verissimo (torniamo al tema citato poco sopra: chi ha creato chi ... mito e fans). Ma dice anche che era il simbolo del malgoverno. E allora? Come si riparte? Non si sa. Ma dai ....

RETE CIVICA sottolinea come non sia la prima volta che Rollandin viene processato e condannato e che, dunque, è giunto il momento di promuovere il risanamento dei rapporti tra cittadini e politica. Dice che il Consiglio è delegittimato. Benissimo. Ma cosa propone? Di aspettare gli effetti della nuova legge elettorale. Ma dai ....

ALPE e UVP, ora gruppo unico, scrivono che le sentenze non si commentano, ma che questo passaggio segna la fine di un’era politica. E quindi? ... aspettano che si muova l’Union Valdotaine ... Ma dai ....

IL MOVIMENTO DEI 5STELLE ipotizza, ora, nuovi scenari per la politica valdostana. Basta con il “deus ex machina”. Poi che fanno? Propongono di restare tutti fermi fino all’entrata in vigore nella nuova legge elettorale. Ma dai .....

L’ANSA alla fine di uno dei suoi tanti “lanci” di ieri scrive – le elezioni anticipate, oggi, sembrano dietro l’angolo.-  Ma dai .....

LEGA VALLE D’AOSTA. Ribadisce quanto va dicendo da tempo e cioè che in Valle ci sarebbe un sistema consolidato di corruzione e malaffare. Sono gli unici a volere le elezioni anticipate subito.

Mancano, per ora, all’appello alcuni partiti e movimenti locali che (probabilmente) preferiscono stare al coperto (PD, STELLA ALPINA, PNV), ma se tanto ci da tanto ... alla fine i conti sono presto fatti. La traballante maggioranza attuale resta tranquillamente in sella fino alle calende greche.

I 5Stelle, ADU e Rete Civica continueranno a tenerla in piedi, nonostante la base non

Nel frattempo, però, sarà dato il via libera per l’ingresso in Consiglio del dottor Peinetti al posto di Rollandin e, sperando che non ci siano altri interventi della Magistratura, questi rappresentanti eletti l’anno scorso continueranno a stare seduti là dove sono sventolando roboanti dichiarazioni, ma sostanzialmente tenendosi ben attaccati alla poltrona.

I problemi reali della Valle d’Aosta e dei valdostani restano sullo sfondo. Ferrovia? Turismo? Occupazione? Sanità e salute? Agricoltura? Il futuro dei giovani? ... ne riparliamo dopo la nuova legge elettorale. Ma dai .....

e.b.

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