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ATTUALITÀ POLITICA | 09 marzo 2019, 20:53

Sprar, I sindaci di Champorcher, Saint-Rhémy-en-Bosses e Saint-Vincent orgogliosi delle scelte fatte

E’ dura e determinata la replica di Mario Borgio, sindaco del Comune di Saint-Vincent, Alice Chanoux, sindaco del Comune di Champorcher, Corrado Jordan, sindaco del Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, a Andrea Manfrin che ha presentato una interrogazione sul servizio di accoglienza dei cittadini stranieri nei comuni

Sprar, I sindaci di Champorcher, Saint-Rhémy-en-Bosses e Saint-Vincent orgogliosi delle scelte fatte

“Come amministrazioni comunali, siamo convinti e orgogliosi delle scelte fatte e soddisfatti di aver proceduto in modo tempestivo, strategico e controllato nella gestione di una problematica in continua evoluzione che non può e non deve essere banalizzata e utilizzata solo per fini propagandistici”. E’ dura e determinata la replica di Mario Borgio, sindaco del Comune di Saint-Vincent, Alice Chanoux, sindaco del Comune di Champorcher, Corrado Jordan, sindaco del Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, a Andrea Manfrin che ha presentato una interrogazione sul servizio di accoglienza dei cittadini stranieri nei comuni. In particolare, il consigliere fa riferimento all’esperienza del progetto Sprar attivato dai comuni di Champorcher, Saint-Rhémy-en-Bosses e Saint-Vincent, comune capofila del progetto.

“Nel corso dell’esposizione dell’interrogazione al Consiglio regionale – si legge in una nota dei tre sindaci -  il consigliere ha inanellato una serie di falsità, imprecisioni, ricordi temporalmente non contestuali, che siamo obbligati a contestare puntualmente. Non si faccia propaganda politica raccontando cose palesemente non vere”. Puntualizzano poi che “Il consigliere ricorda il fatto che, al momento della scelta dell’opzione Sprar da parte dei comuni citati, aveva raccolto le firme di cittadini preoccupati del costo e del pericolo che questa scelta rappresentava e che sarebbe bastato non fare nulla perché di lì a poco il flusso dei migranti sarebbe drasticamente diminuito. Al contrario, i dati hanno dimostrato che nei mesi successivi vi siano stati numerosi trasferimenti verso la Valle d’Aosta”.

I sindaci precisano ancora che “ ricordare, senza paura di essere smentiti, che allora alcune cooperative si erano aggiudicate, attraverso appalto pubblico, la gestione e il finanziamento di Cas (centri di accoglienza straordinaria) e che i nostri tre comuni erano stati individuati come sede per ospitare nel totale 75 migranti”. In questa situazione, i tre sindaci decisero di iniziare l'iter del progetto Sprar, che garantiva numeri limitati sul territorio dei comuni interessati e, a differenza del sistema Cas, consentiva una gestione in capo ai comuni dei migranti, così come nei fatti si è poi realizzato.

“A seguito di questa scelta – si legge nella nota - grazie all'attivazione della clausola di salvaguardia prevista dalla normativa nazionale, i migranti da ospitare nei nostri tre comuni sono passati da 75 a 25”. Per quanto riguarda i costi, invece, il consigliere Manfrin afferma che “ogni comune spenderà 100 mila euro per ogni progetto” Sprar.  “Non si capisce – dicono Mario Borgio, Alice Chanoux e Corrado Jordan da dove questa cifra sia stata estrapolata se non per fare pura demagogia”.

Prosegue ancora la nota dei tre sindaci: “È sufficiente documentarsi, e dovrebbe essere una regola che vale sempre per chi critica e contesta l’attività altrui, per comprendere che i progetti Sprar siano finanziati interamente dal Ministero degli Interni e che ai comuni sia rimborsata la totalità delle spese sostenute.  Ai comuni viene chiesto solamente di fornire un supporto operativo, e comunque compensato dal progetto, che è garantito, nel nostro caso, dagli amministratori, dal personale comunale e dalle numerose persone che hanno affiancato i comuni e la cooperativa che gestisce con noi lo Sprar.

Nei due comuni più piccoli, Champorcher (nella foto) e Saint-Rhémy-en-Bosses le attività svolte dai migranti a titolo di volontariato o tirocinio, ed è qui la grande differenza rispetto a altri modelli di accoglienza, hanno portato benefici all’amministrazione, alla pro-loco e ad altre attività del territorio. L’integrazione, che tanto spaventava prima dell’avvio dello Sprar, è stata avviata e resa efficace anche grazie alle nostre comunità che hanno da prima conosciuto i ragazzi e poi li hanno accolti in numerosi ambiti della nostra vita sociale. Ora, dopo che molti pregiudizi sono scomparsi, l’integrazione non rappresenta più un elemento di difficoltà.

Nel comune di Saint-Vincent l’integrazione dei migranti ha avuto un successo meno eclatante di quanto riscosso negli altri due comuni, probabilmente a causa delle diverse dimensioni del paese, ma è stata pur sempre molto positiva. Il coinvolgimento dei migranti nella vita nella comunità - è bene chiarirlo - non ha precluso opportunità o lavoro a nessun altro cittadino. I progetti di inserimento lavorativi avviati sono a dimostrare che i migranti hanno e stanno tutt’ora svolgendo attività che non sono state ritenute interessanti da altri e ancora, hanno permesso di creare nuovi posti di lavoro che al momento, grazie a tirocini la cui durata è definita, sono a beneficio dei migranti, ma in seguito lo saranno per tutti.

Se poi si vuole approfondire l’argomento costi-ricavi che si riflettono a carico della tassazione locale, evidenziamo ulteriormente come il sistema Sprar abbia contribuito nell’economia locale con ricadute dirette sul territorio di riferimento. Chiunque volesse approfondire il tema della gestione dei migranti attraverso il sistema Sprar  e su un modello di accoglienza che è veramente coordinato e legato al territorio e non imposto da altre amministrazioni, anziché indicare inesattezze, ci coinvolga, noi siamo a disposizione".

(nella foto sopra Saint-Rhémy-en-Bosses)

Il sindaco di Saint-Vincent, chiamato direttamente in causa dal consigliere Manfrin, condivide, ma senza alcuna ironia, l’affermazione del consigliere "che in alcuni casi i comuni sono di gran lunga più efficienti della Regione".  E ricorda al consigliere Manfrin che, "da quando l'amministrazione comunale di Saint-Vincent si è insediata, il numero dei dipendenti è diminuito di 7 unità e il segretario comunale grava al 50% sia, purtroppo, come tempo sia come costo. Questa riduzione di organico non ha condizionato in alcun modo l’efficienza della macchina amministrativa né la possibilità di gestire la rendicontazione dello Sprar  a costo zero”.

red. pol.

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