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CRONACA | 07 febbraio 2019, 12:52

Operazione 'Bravi ragazzi', quattro arresti per spaccio di cocaina ad Aosta -IL VIDEO

Al centro della foto il dirigente Eleonora Cognigni durante la conferenzza stampa

Al centro della foto il dirigente Eleonora Cognigni durante la conferenzza stampa

Quattro arresti (non sei come originariamente riferito), 90 'clienti' consumatori di cocaina già identificati ma potrebbero essere di più, sgominato un 'giro d'affari' che poteva rendere dai 1.000 ai 1.600 euro al giorno. Sono i 'primi numeri' dell'operazione antidroga della Squadra mobile della Questura di Aosta, che ha portato in carcere Samir Yassine, marocchino, già noto alla polizia e considerato dagli inquirenti il 'capo' della banda di spacciatori, mentre agli arresti domiciliari sono stati messi i presunti corrieri dello spaccio: Claudiu Padure, Paun Mariana Camelia - romeni, figlio e madre di 18 e 36 anni - e Youssef Cheraa, marocchina, tutti cittadini regolari in Italia e residenti ad Aosta.

"L'approvvigionamento di cocaina avveniva a Torino e lo spaccio si concentrava ad Aosta, soprattutto nel quartiere Cogne e nel centro della città, diretto a una clientela dai 20 ai 40 anni e piuttosto variegata quanto a classe sociale", ha spiegato in conferenza stampa il commissario capo Eleonora Cognigni, al vertice della Squadra mobile aostana. Le indagini non sono terminate e anzi sono previsti sviluppi a breve: i quattro non sono tossicodipenti né consumatori occasionali di droga; nonostante la possibilità di ottimi guadagni illeciti mantenevano un tenore di vita piuttosto basso ed è possibile che vi sia un 'cassiere' della banda di spacciatori ancora in libertà.

Sono stati sequestrati circa duemila euro in contanti, una modica quantità di stupefacenti e un bilancino di precisione.

Il modus operandi era caratterizzato, secondo gli inquirenti da una "organizzazione a carattere commerciale, da una estrema collaborazione tra i membri del gruppo, da un linguaggio in codice e da un cambio frequente di mezzi e abitudini".

Il nome dell'operazione, "Quei bravi ragazzi", prende il nome dal fatto che gli indagati "chiamavano 'ragazzi' le dosi dello stupefacente - ha spiegato Cognigni - inoltre la loro disponibilità verso i clienti permetteva consegne h24 in qualunque zona della città". Le indagini sono scattate all'inizio del 2018 con un primo arresto di Padure. Anche Samir Yassine era stato già arrestato per spaccio, nel 2017, durante una movimentata operazione di polizia in cui il marocchino aveva restitito all'arresto e cercato di darsi alla fuga.

p.g.

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