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CRONACA | 25 gennaio 2019, 01:08

'Ndrangheta in Valle; Marco Sorbara e il fratello Cosimo minacciati di morte per una lite familiare

La pizzeria La Rotonda di Antonio 'Tonino' Raso ad Aosta, dove secondo gli inquirenti avvenivano alcuni incontri tra esponenti della 'locale'

La pizzeria La Rotonda di Antonio 'Tonino' Raso ad Aosta, dove secondo gli inquirenti avvenivano alcuni incontri tra esponenti della 'locale'

Offrono protezione agli affiliati ma anche a persone che possono tornar loro utili; assicurano posti di lavoro; minacciano e sono pronti a colpire chi ‘tocca’ i loro amici; cercano di condizionare le elezioni comunali e regionali e di inquinare il sistema politico-amministrativo della Valle d’Aosta. All’occorrenza, spacciano droga, picchiano, rubano, magari sparano.

Queste, per gli inquirenti della Dda di Torino e dei carabinieri di Aosta, sono le attività preferite di almeno una decina dei 17 indagati (e arrestati) nell’ambito dell’operazione ‘Geenna’ contro la ‘ndrangheta in Valle d’Aosta.

Poi c’è l’unionista Marco Sorbara, già assessore comunale di Aosta e oggi consigliere regionale del Leone rampante, uno che la gente non la picchia, semmai gli sorride; uno che non spara e non spaccia droga. Certo, li frequenta, i calabresi di quella che la Dda considera la ‘ndrina valdostana. Amicizie nate per ragioni di conterraneità ma anche per il fatto che Sorbara è politico all’antica, di quelli sempre ‘fra la gente’, dedito a stringere mani e rapporti, pronto a impegnarsi per aiutare talvolta l’uno, talvolta l’altro.

Fa specie, dunque, che l’amicizia tra il politico ‘valdocalabrese’ e i ‘compari’ della presunta ‘locale’ si rinsaldi invece in una circostanza nella quale è proprio Sorbara ad avere bisogno di aiuto. 

Si tratta di una vicenda emersa nelle indagini relative al processo denominato Tempus Venit e riportata nell'ordinanza di custodia cautelare del gip di Torino Silvia Salvadori.

Alcuni anni fa il giovane e rampante politico aveva avuto una relazione sentimentale e di convivenza con una ragazza imparentata con la famiglia del pregiudicato calabrese Paolo Fazari. Un giorno di giugno del 2011 Cosimo Sorbara, fratello di Marco, aveva avuto un alterco con la zia della ragazza. Il 27 giugno 2011 Paolo Fazari, per 'vendicare' quello che evidentemente considerava un torto subìto, chiamò Marco Sorbara minacciando di morte sia lui, sia suo fratello. La telefonata, intercettata dai carabinieri, è riportata nell'ordinanza. Fazari così si rivolse all'assessore comunale: "Guarda che se tuo fratello tocca un'altra volta la zia ti ammazzo a te e a lui ... mettitelo nella testa ...a te e a lui.... che non succeda che tuo fratello che tocca più la zia... ti prendo a te e a lui ... ci vediamo stasera ... vengo e ti trovo dove sei sei ..."

Spiega il gip che "a seguito di ciò venivano intercettate una serie di conversazioni telefoniche finalizzate a comporre la questione. Tra tutte, merita menzione una conversazione tra Marco e Cosimo Sorbara dalla quale si evince come Antonio Raso sia intervenuto a favore del primo, garantendogli il proprio interessamento e la propria protezione nei confronti dei fratelli Fazari".

Marco Sorbara, preoccupato per le minacce ricevute, si era infatti recato da Tonino Raso, titolare della pizzeria La Rotonda (anche lui in carcere da mercoledì con l'accusa di associazione mafiosa) chiedendogli aiuto per sedare la rabbia di Fazari "che ha già telefonato a suo fratello giù in Calabria ... che ha un fratello che è uscito di galera poco tempo fa... che lui non ci mette un attimo a venire su ... e spararmi".

Tonino Raso lo aveva rassicurato dicendogli che "questi sono da aggiustare...non ti preoccupare, questi li teniamo noi sotto controllo...".

Il gip sottolinea che "La vicenda si concludeva con un incontro tra Marco Sorbara e i fratelli Fazari; infatti in una conversazione telefonica con il fratello Cosimo, Marco ne raccontava i particolari aggiungendo di aver avuto rassicurazioni da 'Tonino', il quale aveva promesso di proteggerlo".

patrizio gabetti

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