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FEDE E RELIGIONI | 09 gennaio 2019, 09:30

PAPA: Riscoprire la gratuità per umanizzare la medicina

PAPA: Riscoprire la gratuità per umanizzare la medicina

La logica della gratuità deve ispirare l’attività di quanti operano al fianco degli ammalati e dei sofferenti, soprattutto nelle strutture sanitarie cattoliche. Lo ricorda Papa Francesco nel messaggio per la ventisettesima Giornata mondiale del malato — che si celebra l’11 febbraio prossimo a Calcutta, in India — esortando a riscoprire «il senso del dono» e «della solidarietà in risposta alla logica del profitto ad ogni costo, del dare per ottenere, dello sfruttamento che non guarda alle persone».

Reso noto nella mattina di martedì 8 gennaio, il messaggio sottolinea che «la cura dei malati ha bisogno di professionalità e di tenerezza, di gesti gratuiti, immediati e semplici come la carezza, attraverso i quali si fa sentire all’altro che è “caro”». Di fronte al prevalere della logica dello scarto e dell’indifferenza, «il dono — raccomanda il Pontefice — va posto come il paradigma in grado di sfidare l’individualismo e la frammentazione sociale contemporanea, per muovere nuovi legami e varie forme di cooperazione umana tra popoli e culture».

In questo senso Francesco invita a riscoprire la forza del dialogo, che è «presupposto del dono» e «apre spazi relazionali di crescita e sviluppo umano capaci di rompere i consolidati schemi di esercizio di potere della società».Riconoscendo che «ogni uomo è povero, bisognoso e indigente», il Papa osserva che solo quando la persona «si concepisce non come un mondo a sé stante, ma come uno che per sua natura è legato a tutti gli altri, originariamente sentiti come “fratelli”, è possibile una prassi sociale solidale improntata al bene comune».

Dunque, «non dobbiamo temere di riconoscerci bisognosi e incapaci di darci tutto ciò di cui avremmo bisogno, perché da soli e con le nostre sole forze non riusciamo a vincere ogni limite».«Con gioia e ammirazione» il Pontefice ricorda poi la testimonianza di madre Teresa di Calcutta, definendola «un modello di carità che ha reso visibile l’amore di Dio per i poveri e i malati». E in proposito rimarca l’attività dei tanti volontari che operano nel settore socio-sanitario impegnandosi soprattutto nella tutela dei diritti dei malati, nel campo della sensibilizzazione e della prevenzione, nell’assistenza domiciliare, nel sostegno spirituale.

«Il volontariato — assicura — comunica valori, comportamenti e stili di vita che hanno al centro il fermento del donare. È anche così che si realizza l’umanizzazione delle cure».Dal Papa, infine, un incoraggiamento alle strutture sanitarie cattoliche, con l’appello a «non cadere nell’aziendalismo» e a «salvaguardare la cura della persona più che il guadagno». Perché, ribadisce, «la gioia del dono gratuito è l’indicatore di salute del cristiano».

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