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EVENTI E APPUNTAMENTI | 29 dicembre 2018, 11:47

La 'Grande Guerra' di Vincent Berguet alla 'Tour' di Morgex

La 'Grande Guerra' di Vincent Berguet alla 'Tour' di Morgex

Prosegue con successo di pubblico oltre le previsioni, alla Tour de l’Archet di Morgex, la mostra 'La Grande Guerra di Vincent Berguet. Un maestro valdostano al fronte'.

La Fondazione Natalino Sapegno e la Fondation Émile Chanoux presentano un percorso storico-letterario, dedicato in particolar modo alle giovani generazioni, che ripercorre la Grande Guerra attraverso gli occhi di un suo protagonista: il maestro Vincent Berguet di Brusson (1888-1978).

Nel marzo 1916, nonostante non fosse più giovane e avesse quattro figli, Vincent Berguet fu richiamato alle armi e arruolato in fanteria, nell’89° Reggimento della Brigata Salerno (reparto uscito pressoché distrutto dai combattimenti sull’Altopiano di Asiago e bisognoso di rincalzi). Dal distretto di Ivrea iniziò per lui un lungo periplo, che lo portò a uscire per la prima volta dalla Valle d’Aosta e a scoprire la Pianura padana e il Carso, dove trascorse diversi mesi in trincea. Ferito alla schiena, fu trasferito in un ospedale militare, quindi a Genova, dove diventò, grazie alla sua bella grafia, segretario di un medico di campo, che accompagnò sul fronte occidentale, in Francia e in Belgio. Una volta smobilitato e rientrato ad Arcesaz, Berguet tornò a fare il maestro sino al pensionamento, avvenuto nel 1963: la sua autorevolezza e la sua serietà gli valsero la medaglia d’oro e il titolo di benemerito della pubblica istruzione e, soprattutto, il rispetto e il ricordo affettuoso dei suoi allievi.
Nel corso della guerra Berguet tenne appunti molto dettagliati, che trascrisse al suo ritorno ad Arcesaz, tra il 1919 e il 1921, in sette quaderni dedicati ai propri figli. In un bel francese, il maestro ebbe modo di raccontare lo stupore per quanto scopriva per la prima volta – la Pianura padana, le grandi città, la modernità; ma soprattutto l’orrore della guerra – la fatica, la paura, la sporcizia, la morte, la crudeltà dei superiori; gli affetti familiari, prezioso e unico rifugio in cui trovare un po’ di coraggio e conforto, insieme con il poter dialogare in patois con gli altri valdostani arruolati.
Vincent Berguet si spense a novant’anni, il 31 gennaio 1978. Sul Messager Valdôtain venne ricordato come 'un père de famille exemplaire, un homme de foi à toute épreuve, un chrétien qui a dépensé toute sa longue vie au bien des autres', qualità che traspaiono nei suoi quaderni e nelle numerose lettere indirizzate ai suoi familiari.

L’esposizione nasce dall’incontro tra i famigliari di Berguet, custodi fedeli dei diari dell’antenato, gli studenti del Liceo Classico di Aosta e i ricercatori delle Fondazioni Chanoux e Sapegno: nell’estate 2018, infatti, dieci studenti delle classi terze, nell’ambito delle attività di alternanza scuola-lavoro, hanno trascritto i sette quaderni del maestro Berguet, scoprendo insieme a lui e sotto la guida dei ricercatori delle due Fondazioni la Grande Guerra. Questo lavoro e la disponibilità di un’ampia documentazione conservata dalla famiglia ha consentito ora l’allestimento di una mostra, che desidera presentare al pubblico (e in particolare agli studenti, per i quali è stato predisposto un apposito progetto didattico) la figura di un testimone diretto e sensibile degli avvenimenti che, cento anni or sono, trascinarono l’umanità nella sua più grande tragedia.

i.d.

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