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CULTURA | 29 dicembre 2018, 21:10

Portami lassù il libro di Mamma coraggio nel ricodo del figlio Luca

Sabato 5 gennaio alle ore 18, presso la libreria à La Page, via Porta Pretoria, 14 ad Aosta, sarà presentato dall’autrice Cristina Giordana il libro edito da Mondadori PORTAMI LASSU’

Cristina Giordana

Cristina Giordana

“Un racconto puntuale ed insieme fantastico in cui il buio della notte, causato dall’interruzione improvvisa e tragica di una vita troppo breve si trasforma in una scintilla di vita capace di scaldare i cuori e riaccendere le speranze sull’eternità degli affetti che ci legano alle persone che amiamo”. Cristina Giordana, mamma  di Luca Borgoni, ragazzo cuneese, che perse la vita a soli 22 anni, l’8 luglio 2017 sul Cervino, anticipa il contenuto del libro.

La presentazione sarà un alternarsi di immagini, parole e riflessioni circa la storia vera di Luca Borgoni.

“Da allora – l’8 luglio 2017 data della morte di Luca sul Cervino commenta Mamma Cristina - la Valle d’Aosta è diventata la sua nuova casa a cui si rivolgono i genitori e la sorella per ricorrenze importanti quali il compleanno terreno e la data di inizio della nuova vita”. Cristina Giordana dopo soli 13 giorni ho discusso la tesi al posto suo presso l'università di Torino, facoltà di Biologia. Ha tenuto in vita il profilo Facebook di su figlio per un po' di mesi, parlando in prima persona al posto suo, e la chiusura del profilo, da parte di Facebook, è stata oggetto di diversi articoli.

Cristina Giordana è stata ospite di Massimo Gramellini a "Le parole della settimana", di Maurizio Costanzo al "Maurizio Costanzo show" ed ha partecipato ad una puntata de la Vita in diretta; sarà ad Aosta sabato 5 gennaio alle ore 18, presso la libreria à La Page, via Porta Pretoria.

Alcune righe del libro: “Mi chiamavo Luca Borgoni, avevo 22 anni. Stavo per laurearmi ed entrare in quella fase della vita in cui ogni giorno si è meno ‘ragazzi’ e più ‘uomini’, e la domanda ‘Che cosa farai da grande’ si trasforma in ‘Adesso che fai?’. Sabato 8 luglio 2017 mi avventurai su per il Cervino, in Valle d’Aosta. Hanno scritto Era una bella giornata ed era cominciata alla grande. Finì nel peggiore dei modi. Mentre mi issavo su per una parete verticale, le mie mani mancarono la presa. Che volete che vi dica? Andai su e non tornai indietro. Però mettete via i fazzoletti, questa non è una storia lacrimevole. Non mi importa niente di commuovervi e roba simile, la vita è troppo breve per prenderla per il verso sbagliato.”

Hanno scritto del libro

La storia di Luca Borgoni è una storia vera. Ed è una storia clamorosa. Una di quelle storie che hanno una tale energia interiore da continuare anche quando finiscono. Non a caso sua mamma Cristina l’ha scritta usando la prima persona di Luca. Suo figlio aveva talento per lo sport e una grande passione: la montagna. A piedi, di corsa, in cordata, con le pelli di foca, in snowboard. Nei rifugi, al fuoco dei bivacchi, vento in faccia sui crinali più esposti.

Luca passava gran parte del suo tempo libero a sfidare i monti, la sua palestra naturale e inimitabile. Durante l’incidente sul Cervino si stava allenando per un nuovo, esaltante obiettivo: la scalata del Dhaulagiri, una delle vette che guardano noncuranti il mondo da oltre ottomila metri d’altezza. Ma l’incidente sembrava aver messo fine a tutto.

A quel punto, una serie di coincidenze e di segni che sembrano provenire da un’altra dimensione fanno scattare un’impresa nell’impresa: portare una foto di Luca sulla vetta del Dhaulagiri. Realizzare il suo sogno. Chiudere il cerchio di una vita spezzata.

Nello stesso anno, un’eroica staffetta di scalatori ha portato una sua foto sulla vetta tanto agognata, avvolgendola in una sciarpa tibetana.

red. spe.

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