"Genova è nello sguardo del mondo. Quando più ci sentiamo deboli ed esposti, tanto più avvertiamo l'importanza dei legami umani. I vincoli della società civile, che ci legano gli uni con gli altri, richiedono una fiducia solida e sicura. Così la fiducia ci permette, come un ponte che ci consente di varcare il vuoto, di attraversare le vicende più o meno felici della vita". Queste alcune delle parole dell'arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, che ha apersto la cerimonia per i funerali di Stato per una parte delle vittime del crollo di Ponte Morandi.
Sono stati adagiati 18 feretri al padiglione della Fiera, gremito di una folla commossa. I morti sono 41, tre recuperati la scorsa notte, 20 hanno scelto esequie private, una persona è dispersa. Sulle bare bandiere nazionali per i cileni, poi peluche, magliette ed altri oggetti personali cari alle vittime. Per tutti corone di rose bianche.
Insieme al presidente della Repubblica Mattarella, ai presidenti di Senato e Camera Casellati e Fico, al presidente del Consiglio Conte e di ministri, al vice premier Salvini e Di Maio, numerosissimi amministratori, sindaci e autorità accorsi da tutta Italia.