Estate, voglia di vacanze e di svago, e torna in auge il gioco da tavolo “Il sapientino”. Si potrebbe riassumere con “io so che tu non sai che io so” e vince chi riesce a sembrare più informato (qualche volta informato sui fatti, allora il punteggio sale) dell’avversario.
Si gioca per lo più a due e questo fa perdere un po’ di interesse alla comunità (che di scaramucce personali sbandierate sui social non ne può proprio più), quando non mette in imbarazzo i componenti di quella che vorrebbe essere una squadra, ma si ritrova a fronteggiare il protagonismo esagitato di qualcuno. Il sapientino si gioca ovunque, va alla grande a Roma, dove ci ritroviamo due vice-presidenti del Consiglio che, messisi insieme per calcolo, hanno il loro bel daffare a mitigare i loro reciproci “io so che tu non sai” per affrontare uniti i “voi non sapete proprio niente” dei vari ministri di turno.
Gli echi di Roma, dunque, ecco che arrivano al GiocAosta, dove i nostri parlamentari si affrontano sul campo dei regolamenti al suono del “tu non sai chi sono io” con patetici risultati e magre figure. Del resto le partite in gioco sono tante e la scacchiera è quanto mai variegata: io lo sapevo prima di te e tu ti prendi il merito, cosa vuoi sapere tu che sei peggio di me, io proprio non sapevo niente e quindi non c’entro, io sapevo ma tacevo per vedere quanto sei bravo tu….
Qualche volta il sapientino non sa e allora ricorre “all’aiutino”, concesso dal regolamento ma qualche volta controproducente ai fini del risultato. La fantasia dei giocatori crea infinite varianti e, siccome il gioco è elettronico, a volte ci scappa qualche scintilla o veri e propri fuochi d’artificio. Per ora il Sapientino vincitore non si è ancora palesato.
Noi aspettiamo speranzosi, qualcuno prima o poi dimostrerà di sapere quel che dice e quel che fa, allora potremo alzarci tutti dal tavolo di gioco e cominciare a vivere una vita di nuovo civile. O no?