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Lutti | 05 agosto 2018, 17:00

Ciao Walter

Ciao Walter

Caro Amico mio te ne sei andato cogliendomi di sorpresa. All’improvviso mi telefonasti in quell’inizio estate del 1986 per gettare le basi di quella che è stata una coraggiosa e affascinate avventura de La Vallée che fondammo con il supporto tecnico e finanziario di Giovan Battista Giachetti e Giovanni Numico che hai raggiunto. Tu eri già un affermato giornalista direttore di tante testate locali. Io pubblicista con decine di collaborazioni per ragranellare i soldi necessari al sostentamento. Partimmo con l'impresa editoriale. Tu Direttore e  io, nel nostro piccolo, capo redattore. E poi giunse anche Mario Parussini che in seguito scelse altre strade professionali.

Fu quella un’esaltante esperienza che ha contribuito a lanciare tanti giovani nel mondo del giornalismo. La nostra La Vallée Notizie, infatti, fu una fucina di giovani che oggi sono affermati giornalisti. Ma potevamo contare anche sull’esperienza, i suggerimenti e gli insegnamenti del Mastro Giuseppe Luca che tanti segreti del mestiere ci ha svelato.

Furono quelli mesi intensi e i nostri settimanali viaggi del venerdì a Casale, per impaginare il giornale,  erano momenti di confronto, discussione, analisi e progettazioni. Poi le nostre strade si separarono: tu ancora a La Vallée e io all’Ansa, ma il nostro rapporto e collaborazione sono proseguiti con estrema franchezza, lealtà e trasparenza.

Dalla vita avresti meritato molto di più, così come tanta riconoscenza te ne dovrebbe chi invece non è stato in grado di comprendere la tua grande umanità. Sono solito dire, quando sento qualche coccodrillo, che ‘se ne vanno sempre i migliori’.

Questa volta devo dire che se ne è andato un grande amico, anche se la nostra frequentazione era sporadica per via della distanza. Ci bastava una telefonata per capire chi aveva bisogno di chi e di come potevano esserci reciprocamente utili. E ci mettevamo subito in pista. Oggi, sono fuori Valle e ho saputo del tuo passo in avanti leggendo Aostacronaca.it che quando dirigevo avevo in te un capace e prezioso collaboratore volontario. Sapevo dei tuoi problemi di salute che tu sempre sminuivi. Mi hai reso partecipe della tua felicità quando sei diventato nonno. Mi parlavi della tua esperienza di amministratore.

I tuoi problemi di salute li mettevi sempre in panchina. Nella panchina della dimenticatoio. Infatti dopo la Famiglia e giornalismo le panchine dei campi di calcio sono state le tue grandi passioni. Ciao Walter e voglio  esprimere la mia vicinanza alla tua amata Viviane, ai tuoi adorati figli Alain e Stephanie, ai tuoi prediletti nipoti, facendomi aiutare dalle parole di Papa Francesco: “Nel popolo di Dio, con la grazia della sua compassione donata in Gesù, tante famiglie dimostrano con i fatti che la morte non ha l’ultima parola: questo è un vero atto di fede. Tutte le volte che la famiglia nel lutto – anche terribile – trova la forza di custodire la fede e l’amore che ci uniscono a coloro che amiamo, essa impedisce già ora, alla morte, di prendersi tutto”.

Ciao Walter e grazie per la tua amicizia.

piero

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