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Chez Nous | 09 giugno 2018, 12:00

Uv - Lega veterane diverse e il 17

Uv - Lega veterane diverse e il 17

L’Uv è l’unica forza politica valdostana che ha mantenuto nel tempo denominazione e simbolo. E’ la veterana del Consiglio Valle. La Lega, dopo tutte le mutazioni genetiche degli altri partiti, è la veterana in Parlamento. Due forze veterane ma assai diverse. Veterane diverse per comportamento, per responsabilità, per ideologia, per difesa dell’autonomia.

Da sempre l’Uv, tra alti e bassi, è il portabandiera dell’Autonomia; la Lega negli anni passati aveva persino proposto di accorpare la Valle d’Aosta al Piemonte.

La Lega, per bocca della sua leader locale, Nicoletta Spelgatti, ha detto grossomodo che ha un programma serio e una ferma volontà di cambiare le cose in Valle d'Aosta. Di più, le altre forze politiche possono dimostrare di voler cambiare davvero e in questo momento ne hanno l'opportunità, oppure decidere di stare con l'Union valdotaine, ancorarsi alla nave che sta affondando e andare giù tutti. Un’offesa agli elettori dell’Uv che sono più numerosi di quelli della Lega. Matteo Salvini ha commentato: “anche in Val d'Aosta storico risultato per la Lega, che diventa la seconda forza politica della regione”.

Appunto; la lega è la seconda forza politica in Valle. Una seconda forza che si autoreferenzia e prentende di dover e poter distribuire le carte. La politica seria è l’arte della mediazione. La politica non è l’espediente per precludere capacità, proposte, piani e programmazione e progettualità.

Dal dopo elezioni ad oggi non si sono sentite proposte documentate per risolvere uno dei tanti problemi della Valle. Nessuno ha detto come pensa di ridurre la disoccupazione che è al limite dell’8%. Nessuno ha spiegato come affrontare, come spiegato dall’ultimo Osservatorio regionale, i rischi di esclusione e povertà; povertà che interesserebbe oltre il 10% dei valdostani. Nessuno ha detto come intende creare occupazione per i giovani.

E’ pur vero che la maggioranza uscente con l’assessore Mauro Baccega ha messo in campo, con la collaborazione delle associazioni di categoria, importanti provvedimenti per tutelare le imprese edili valdostani. Ma dal post elezioni a oggi nessuno ha detto come intende rilanciare il comparto edile che è il volano dell’economia valdostana.

Eppure quasi tutti gli eletti hanno incontrato il mondo produttivo e del lavoro della Valle d’Aosta condividendo le proposte elaborate dai rappresentanti di categoria. Ma ancora oggi nessuno ha spiegato come intende dare concreta attuazione agli impegni assunti con artigiani, commercianti, industriali e via dicendo.

Tutti si riempiono la bocca di Autonomia. Nessuno spiega cosa significa. Nessuno spiega come realizzarla. Nessuno sa cosa pensano i giovani dell’Autonomia. Ma tutti parlano di autonomia: in pochi scientemente, in tanti a sproposito. Lo dimostra il fallimento di tutte le Commissioni speciali nominate dal Consiglio Valle che non sono riuscite a presentare una proposta condivisa di revisione dello Statuto Speciale.

L’Autonomia è ancora il collante che unisce le forze autonomiste ma al tempo stesso è il solvente che scioglie il progetto di una coalizione autonomista forte di esperienze, culture e sensibilità diverse. Forze autonomiste che non sanno fare sintesi.

Per questo il numero magico, al momento, ma insufficiente per formare un governo, è il 17 che è la somma di Uvp (4), Pnv-Stella alpina (4), Mouv (3), Alpe (3), Impegno Civico (3). A loro la decisione se allearsi con l’Uv per creare una forte aera autonomista o optare per una scelta di destra con la Lega o schierarsi con i populisti dei 5 Stelle.

Alla fine, con l’immancabile giustificazione politica della responsabilità, la scelta cadrà sull’Uv. Una scelta obbligata per non tradire i propri elettori che poco hanno da condividere con la Lega il cui verde diventa sempre più nero visto che a Fiumicino si allea con il partito neofascista di Roberto Fiore  e ad Aosta apre le porte del Consiglio comunale a Casapound.

E’ su queste alleanze che si gioca l’Autonomia. Altro che chiacchiere. La scelta è obbligata per chi della resistenza e dell’Autonomia ne fa una bandiera. Non ci sono alibi né pretesti.

Tanti elettori valdostani hanno votato la Lega e i grillini per protesta senza, forse, valutare le conseguenze. Ma il voto è dato e alle forze autonomiste la responsabilità di salvare l’Autonomia e la Petite Patrie.

Ben sapendo che Uv e Lega sono veterane diverse non è male ricordare che il 17 per la smorfia napoletana rappresenta la sfortuna. Ma se guardiamo la cabala ebraica il 17 indica la creazione dell’universo. Chissà che in Valle il 17, che è la somma dei numeri dell’anno con quello del mese, favorisca la creazione di una rinnovata Petite Patrie.

piero.minuzzo@gmail.com

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